Il liceo di Partinico, su richiesta dalla intera comunità scolastica, e dopo una delibera votata dal consiglio di istituto, ha fatto richiesta di intitolare la scuola a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, dalle complicità, dalla indifferenza.

Una scelta la loro di grande impegno civile, di testimonianza di una coscienza civile e di un utilizzo della memoria per costruire un futuro di libertà, di legalità e di dignità.

La scelta non è piaciuta alla locale giunta che, dopo molte e ripetute contorsioni, ha deciso di lasciare l’intestazione della scuola a Santi Savarino, studioso, commediografo, giornalista, ma anche firmatario del manifesto sulle leggi razziali voluto dal Duce, sostenuto tra gli altri da quel Giorgio Almirante, riconosciuto padre politico della presidente del consiglio e del presidente del Senato.

Forse hanno pensato anche a questo gli amministratori di Partinico nel negare la intitolazione del liceo a Peppino Impastato. Peggio ancora sarebbe se il nome di Peppino sia stato considerato “compromettente” in una terra dove molti fecero finta di non sentirlo, anzi contribuirono al suo isolamento, al depistaggio, alle calunnie postume.

Tra qualche giorno spetterà alla comunità scolastica decidere se accettare il veto o confermare ancora la scelta; in questo caso, legge alla mano, la Giunta comunale e il prefetto potrebbe opporre un divieto solo in caso di motivazioni “gravissime”. Ci auguriamo che la scuola ribadisca la sua decisione, non accetti veti e prosegua sulla strada già intrapresa, senza cedere a ricatti di qualsiasi colore e natura. Ora più che mai potranno onorare la vita e la morte di Peppino Impastato.

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