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Alto Adige, accordo sulla giunta XXL: l’Svp imbarca FdI-Lega. E Kompatscher va da Salvini per la concessione A22

Alto Adige, accordo sulla giunta XXL: l’Svp imbarca FdI-Lega. E Kompatscher va da Salvini per la concessione A22
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È stato raggiunto l’accordo per la formazione della nuova Giunta provinciale di Bolzano. Alla fine, pur di imbarcare sia Fratelli d’Italia che la Lega, l’Alto Adige sarà governata da un esecutivo extra-large, con 11 assessori. I due di lingua italiana sono Marco Galateo (FdI) e Christian Bianchi (Lega). Così la Südtiroler Volkspartei (Svp) riesce almeno per il momento a trovare una quadra per dare il via al terzo mandato del presidente Arno Kompatscher: in maggioranza finiscono FdI, Lega, La Civica e pure i Freiheitlichen, il partito di destra indipendentista sudtirolese.

L’accordo è stato trovato in extremis, perché Kompatscher sarà confermato nel suo incarico domani, 18 gennaio, a un soffio dal limite di 90 giorni dalle elezioni del 22 ottobre, previsto dalla legge elettorale. Per la prima volta la Svp, che da decenni governava l’Alto Adige con larga maggioranza, necessita non solo di un partner tedesco, ma anche di ben tre alleati italiani, per raggiungere una maggioranza neanche troppo comoda di 19 su 35 consiglieri. Il margine ha rischiato di essere ancora più risicato, perché pur di accontentare i due partiti al governo a Roma, è stato sacrificato Angelo Gennaccaro (La Civica), il candidato italiano più votato. Alla fine è rimasto fuori dalla giunta e si è accontentato di un’altra serie nomine: vicepresidente dell’aula, assessore regionale, membro della commissione paritetica Stato-Provincia, coordinatore tra la Giunta provinciale e le città di Bolzano e Merano.

La Svp, con un’operazione di puro opportunismo politico, ha scelto di rinnegare il suo veto su FdI – fino all’altro ieri considerato il partito dei “nipoti” di Mussolini – pur di stringere un legame saldo con l’esecutivo Meloni. In ballo, in fatto, c’è la partita sulla riforma dell’Autonomia: Kompatscher conta di strappare un’intesa estremamente favorevole per la Provincia di Bolzano, ottenendo ulteriori poteri a discapito dello Stato centrale. Che l’accordo con la giunta sia stato chiuso più a Roma che a Bolzano, lo dimostrano le stesse parole del futuro assessore provinciale di Fdi, Marco Galateo: “L’accordo Lollobrigida-Calderoli darà più forza all’azione di governo provinciale, perché troverà una sponda fondamentale nel governo Meloni“.

Si è speso in prima persona il ministro Lollobrigida, ma anche il ministro leghista Roberto Calderoli, che ha in mano proprio il dossier sull’Autonomia. Proprio per non scontentare il Carroccio, infatti, la Svp ha allargato la giunta a 11 assessori e ha chiesto ai partiti italiani di decidere da soli chi rimanesse fuori. Un modo per garantire il posto al leghista Bianchi senza aver deciso in prima persona di escludere La Civica. Il “matrimonio di convenienza” con FdI (così lo ha ribattezzato la stessa Svp) non potevo scontentare i leghisti. Infatti, con un tempismo quasi teatrale, oggi Kompatscher è in trasferta a Roma per incontrare il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. È affiancato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti (un altro leghista): sul tavolo le questioni ancora aperte prima del bando della gara d’appalto per la concessione dell’A22. Un’altra partita cruciale per Bolzano.

“La Svp ha scelto la scorciatoia. Mai come in questo frangente avremo una giunta decisa a Roma, che è abbastanza curioso visto come di solito sbandiera l’autonomia”, ha commentato all’Ansa il segretario del Pd altoatesino Carlo Bettio. “Si tratta di una scelta comoda, ma dal punto di vista politico di una pietra tombale per il partito di raccolta dei sudtirolesi”. Il risultato – ha aggiunto Bettio – è “uno scalpo che non produrrà nulla di concreto, visto che molte normative si basano su un impianto europeo“. Critico ovviamente anche Paul Köllensperger del Team K, che con 4 consiglieri (assieme alla Süd-Tiroler Freiheit) è la prima forza d’opposizione in Consiglio provinciale: “In primo luogo, si tratta di una coalizione estremamente di destra che smentisce l’attenzione alla sostenibilità promessa agli elettori negli ultimi anni. In secondo luogo, c’è una squadra di governo con undici membri per garantire a tutti gli esponenti della Svp e dei partner della coalizione un posto. L’unico obiettivo di questa giunta è mantenere il potere, il resto è solo carta straccia”.

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