Fermato un coinquilino dell’uomo ucciso in un’abitazione di edilizia popolare condivisa, a San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna. Sono in corso le indagini per determinare il movente dell’omicidio. L’uomo di 54 anni, Andrea Belluzzi, è stato ucciso con alcune coltellate, una delle quali mortali sferrata al petto. Quando sul posto è arrivato il personale del 118 è stata constatata la morte. I carabinieri del reparto investigativo del comando provinciale di Bologna, con quelli della stazione di Persiceto, coordinati dal sostituto procuratore Flavio Lazzerini, hanno fermato poco dopo il sospettato del delitto. La vittima era seguita dai servizi sociali del comune. Il fermato, che ha 48 anni, aveva chiamato il 118 facendo scattare poi l’intervento dei carabinieri. In seguito agli elementi raccolti dai militari, dalla sezione investigazioni scientifiche, e dal medico legale, il pubblico ministero di turno, Flavio Lazzarini, intervenuto sul posto, ha disposto il fermo per omicidio volontario. Si trova in carcere a Bologna a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La vittima e il fermato, suo coinquilino, erano seguiti dai servizi sociali ed erano inseriti in un progetto di coabitazione solidale del Comune. “Un fatto veramente inspiegabile – dice all’Ansa il sindaco, Lorenzo Pellegatti – I due non lavoravano, ai servizi risultavano incensurati, e la loro coabitazione non aveva mai dato problemi, anzi. Per i servizi erano un esempio, un riferimento per come i due avevano mostrato anche voglia di ricominciare, di recuperare la loro vita, la loro autonomia, lasciando il passato alle spalle. Insomma c’erano tutte le condizioni per tornare a una vita accettabile da parte di entrambi”.

Il progetto del Comune prevede di individuare persone in difficoltà economiche, in equilibrio psicologico, e proporre loro di condividere una casa, le spese, con una partecipazione del Comune. La casa in questo caso era della vittima, Andrea Beluzzi, che da un paio di mesi circa aveva accettato di accogliere il 48enne, reduce da una separazione, che viveva da qualche tempo nella sua auto. Ieri il sindaco si è recato sul posto del delitto. Anche i vicini erano abbastanza sconvolti, si sono resi conto di quanto accaduto solo per l’arrivo del 118 prima e dei carabinieri dopo. Niente di preoccupante era emerso dall’ultima visita dei servizi sociali, un paio di settimane fa. “Anzi i rapporti tra i due erano ottimali”. Il sindaco non si capacita. “Ringrazio proprio i servizi sociali, per il loro lavoro impegnativo e complesso”.

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