La stella cometa illumina il cammino ai tre re magi. A me ci pensa Edison. Da nove giorni sono al buio, al freddo e senza acqua calda. Forse, in preda a spirito evangelico, voleva farmi provare la magica atmosfera della grotta di Betlemme. Ma non sono la Madonna.

Antefatto: da sette anni utilizzo Edison come fornitore della corrente elettrica, mi considero un cliente affidabile. Per distrazione la bolletta di luglio non viene pagata da mia figlia. Risultano invece correttamente pagate le due successive. Chiunque di buon senso capisce che si è trattato di una svista.

La luce è un bene primario, non può essere staccata a loro arbitrio se prima non hai ricevuto il sollecito di pagamento via raccomandata, se prima non ti mandano una mail, se prima non ti inviano un messaggio sul cellulare. Questa è la procedura di altre compagnie. Io non ho ricevuto nulla. E luce non fu… figli, madre anziana e nipoti, tutti minori, si ritrovano a lume di candela. E non la prendono romanticamente.

L’indomani chiamo il numero verde (e credetemi non è una impresa da poco farsi rispondere). Risulta non pagata la bolletta di luglio. Chiedo di inviarmela via mail. E sentite questa – troppo bella da non crederci – mi mandano l’ultima bolletta di dicembre, quella che era stata già pagata. Faccio il banking online e invio la bolletta (che dunque risulta pagata due volte) all’ufficio Intimazione (ad adempiere). Mi informano che il riallaccio avverrà tra le due e le 48 ore. Sollecito vista la presenza di anziani e bambini. Passano 98 ore, contate una ad una. E luce non fu.

E arriviamo al 23 dicembre, al telefono sono sgarbati, mi sbattono la cornetta in faccia tre operatori. Alla fine una voce gentile scusandosi mi spiega dell’errore imputabile solo a Edison. E per soli 22 euro di differenza (preciso, errore di Edison) non mi riallaccia la corrente. Oltre al danno anche la beffa. La voce cortese mi spiega della nuova normativa in rispetto della privacy, devo essere io a inviare un modulo. Cioè dovrei essere io a chiedere loro: vi prego avvertitemi prima di staccare il contatore. Altre compagnie optano invece per il contatore depotenziato, cioè lavatrice e frullatore non funzionano, la luce è fioca ma non staccata del tutto.

Mi rivolgo adesso all’Ente Tutela dei Consumatori, non vi sembra pleonastico? Quale utente non vorrebbe essere allertato della chiusura del contatore e non ritrovarsi al buio? Il riallaccio ha ovviamente un costo, da addebitare sulla prossima bolletta.

Ad oggi la Sacra Famiglia (senza avere nulla della sacralità) è ancora avvolta dalle tenebre. Intanto si pubblicizzano alla grande: Edison 140 anni di esperienza per diventare la società del futuro. Azienda leader nella transizione energetica – ma per fare un reclamo ti chiedono di inviare un modulo (non specificano come procurarselo) a una casella postale. Mandargli un piccione viaggiatore sarebbe più facile.

Ps. In serata arriva una risposta garbata: tutti i nostri clienti performing o non performing sono il nostro sale e vanno rispettati tutti e seguiti alla stessa maniera. Ne abbiamo 2 milioni e l’errore ahimè, come inesorabilmente dice la statistica, ci può stare!!! Interverremo asap.

Io e famiglia per (doppia) grazia ricevuta rientriamo per due volte in statistica. E così sia, l’errore del 19 dicembre si è ripetuto il 23 dicembre con aggiunta di suppliche di riallacciarmi il contatore. E il Natale in casa Cupiello a modo mio è stato misticamente al buio. E in preghiera. E luce sarà.

Articolo Precedente

Donne di destra, ovvero come si costruisce il consenso al familismo

next
Articolo Successivo

Il caso Ferragni, una lezione di educazione civica da fare in classe!

next