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Padova, polemiche per il cartello davanti alla chiesa: “Non date l’elemosina ai mendicanti”

Padova, polemiche per il cartello davanti alla chiesa: “Non date l’elemosina ai mendicanti”
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“I fedeli sono pregati di non dare l’elemosina ai mendicanti in chiesa e nemmeno nei dintorni. Grazie!” Ci hanno messo perfino il punto esclamativo nel foglio affisso alla bacheca della chiesa del Corpus Domini in via Santa Lucia nel centro di Padova. Si tratta di un luogo di culto aperto sia di giorno che di notte, per la celebrazione eucaristica perpetua. Anche se è stato spiegato che l’iniziativa è contro l’accattonaggio molesto, il fatto che l’avviso compaia nei giorni del Natale ha creato ancor più sconcerto, come riporta un servizio de Il Mattino di Padova. Don Albino Bizzotto, presidente dell’Associazione Beati costruttori di Pace e figura storica del pacifismo, ha dichiarato: “Sono scandalizzato. Mi dispiace che sotto Natale non ci sia posto per i poveri in chiesa”.

Dalla comunità che si occupa dell’adorazione perpetua arriva una spiegazione: “La chiesa resta aperta sempre 24 ore su 24, per questo abbiamo anche il compito di garantire il rispetto e il silenzio in tutti quei momenti di intimo raccoglimento dei fedeli”. Essendo una chiesa sempre aperta e non una parrocchia, i mendicanti gravitano attorno al luogo di culto a tutte le ore, non solo durante le occasionali funzioni religiose. Inoltre, i commercianti della zona si sono lamentati per la presenza costante di persone che chiedono l’elemosina, mentre qualche episodio di molestia si sarebbe verificato soprattutto di notte.

Don Bizzotto rincara: “È spaventoso che i poveri in un momento dell’anno come questo non siano sotto attenzione. Dobbiamo distinguerlo dall’opportunismo, ma non si può agire in modo generalizzato, precludendo i bisognosi. Sono persone che ogni giorno devono scegliere se morire al freddo, oppure chiedere la carità per vivere”.

Nelle ultime due settimane in Veneto si sono verificati sei decessi di persone senza dimora, in buona parte stranieri giovani. Senza casa, sono morti di freddo, in alcune delle città capoluogo. Un decesso è avvenuto anche a Padova, in Prato della Valle. Un altro in un parcheggio a Treviso, dove un giovane indiano aveva trovato riparo. Nella stazione ferroviaria di Verona è morto un migrante marocchino di 27 anni, all’interno di un’auto abbandonata. A Mestre le vittime sono state tre: un cinquantenne sotto un cavalcavia, un senzatetto polacco in un parco e un giovane su una panchina.

Sono numerose le associazioni di volontariato che cercano di trovare una soluzione ai problemi di alloggio, supplendo all’offerta di posti al caldo forniti dalle amministrazioni pubbliche. Con qualche paradosso. A Verona l’associazione Paratodos, che ospita una cinquantina di extracomunitari in un edificio occupato (“Il ghibellin fuggiasco”), è stata denunciata per occupazione abusiva dalla proprietaria. La casa era in abbandono da qualche decennio ed è stata resa accogliente dai volontari. Il gip ha recentemente archiviato per tenuità del fatto.

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