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“Denzel Washington è troppo nero per interpretare Annibale”: scoppia la polemica per il nuovo film Netflix

Come riporta il Guardian, questa volta il dibattito sul colore della pelle ha investito i giornali tunisini, i social media e persino le aule del Parlamento

di Davide Turrini

Denzel Washington è troppo nero per interpretare Annibale. La decisione di scegliere il 68enne attore, due volte premio Oscar (Glory, Training Day), nel ruolo del generale cartaginese che impensierì l’impero romano, per un film in uscita su Netflix ha scatenato un piccolo ma acceso dibattito in Tunisia, luogo di nascita del militare. Una controversia simile era sorta in Egitto a seguito del docudrama di Netflix su Cleopatra interpretata da un’attrice afroamericana, Adele James. Come riporta il Guardian, questa volta il dibattito sul colore della pelle ha investito i giornali tunisini, i social media e persino le aule del Parlamento.

Il quotidiano tunisino in lingua francese La Presse ha parlato di “errore storico”, mentre sui social media Netflix è stata accusata di promuovere la cultura woke. Una petizione online firmata da 1.300 persone ha invitato Netflix a “cancellare il suo pseudo-documentario” e ha invitato il Ministero della Cultura tunisino ad “agire contro il tentativo di rubare la nostra storia”. Annibale nacque presumibilmente a Cartagine, vicino all’odierna Tunisi, ed è considerato da molti uno dei più grandi leader militari della storia. Durante la guerra contro i romani nel 218 a.C. guidò le sue truppe e gli elefanti da guerra africani attraverso le Alpi per colpire Roma da nord. Per 15 anni devastò la terra e la gente, ma non riuscì mai a conquistare Roma e alla fine fu costretto a tornare nel Nord Africa.

Il colore della pelle di Annibale non è noto, anche se gli storici dell’antico mondo mediterraneo concordano ampiamente sul fatto che fosse di discendenza fenicia – una regione che comprende i moderni Libano e Siria – anche se le mescolanze etniche di quei secoli, con imperi allargati per migliaia di chilometri, sono di difficile decifrazione. Il deputato tunisino Yassine Mami ha chiesto ufficialmente delucidazioni in parlamento al ministro della Cultura Hayet Ketat Guermazi: “Il Ministero dovrebbe prendere posizione sull’argomento (…) si tratta di difendere l’identità tunisina e di ascoltare le reazioni della società civile”. Guermazi, invece, sembra più propenso ad una realpolitik modello film commission regionale italiana: “Il cinema è finzione ed è un loro diritto scegliere chi vogliono. Annibale è un personaggio storico, anche se siamo tutti orgogliosi che sia tunisino… Cosa potremmo fare? Ciò che mi interessa è che girino anche solo una sequenza in Tunisia e ne parlino. Vogliamo che la Tunisia torni ad essere un set scelto per i film stranieri”.

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