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Amazon ha iniziato a testare il robot umanoide che potrebbe sostituire la sua immensa forza lavoro. La “paga”? Due dollari l’ora

Amazon ha iniziato a testare il robot umanoide che potrebbe sostituire la sua immensa forza lavoro. La “paga”? Due dollari l’ora
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Una delle grandi minacce per i magazzinieri (e non solo) di tutto il mondo è l’avvento di robot in grado di rimpiazzare completamente la manodopera umana. Se si osservano i nuovi “prodotti” della start up statunitense Agility Robotics ci si rende conto di quanto il pericolo potrebbe essere vicino. L’automa “Digit” è stato espressamente concepito e realizzato per operare in siti industriali progettati per esseri umani e in questi giorni viene “testato” in uno stabilimento della Georgia di Gxo Logistics, spedizioniere con 89mila dipendenti che annovera tra i suoi clienti Apple, Nike, Boeing, Verizon, Whirlpool e Nestle. Il gigante Amazon, che nel mondo conta oltre un milione di addetti, sta a sua volta sperimentando Digit, e ha deciso di investire in Agility Robotics parte del suo miliardo di dollari dedicati alle imprese innovative. Anche grazie a questo contributo la start up sta per avviare una linea produttiva nell’Oregon, in grado di assemblare 10mila robot all’anno.

L’automa deve essere perfezionato, per ora trasporta un peso limitato (64 kg) e la batteria ha un’autonomia di un paio d’ore. Ma il produttore assicura che i parametri del prototipo miglioreranno sensibilmente e in fretta. Il costo è del suo impiego (considerando costo e durata) è di circa 10 dollari l’ora ma, con l’economia garantita dalla produzione su larga scala, si abbatterà a meno di 3 dollari, ben al di sotto di qualsiasi salario minimo. Con la sua struttura simile ad un uomo, gambe, piedi e braccia, il robot è in grado di scavalcare ostacoli, raggiungere e trasportare oggetti come un essere umani. In questa fase storica i lavoratori occidentali stanno recuperando un certo potere contrattuale grazie a fattori demografici e alla decisione di diversi gruppi di rimpatriare produzioni in passato delocalizzate all’estero, anche sulla spinta di politiche nazionali più protezioniste. Tuttavia, ci sono altre forze che premono in senso opposto, tra queste proprio l’introduzione di nuove tecnologie come robot ed intelligenza artificiale.

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