Gli italiani sembrano essere stretti in un’eterna morsa tra la necessità di acquistare un nuovo veicolo e il non avere budget a sufficienza per poterlo fare. Tra la possibilità economica per sostituire il proprio mezzo e l’incertezza su quale alimentazione scegliere.

Questo è quanto emerso dalla nuova indagine condotta da Areté, sulla posizione degli italiani rispetto all’acquisto di un nuovo veicolo, per capire se c’è allineamento tra l’offerta del mercato dell’auto e la domanda. Di fatto, sono 3 su 4 gli italiani che non cambieranno auto nell’anno a venire, e a frenare le intenzioni sono principalmente i costi dei modelli e la confusione sull’alimentazione da scegliere.

Quanto al fattore economico, l’83% degli intervistati dichiara di potersi permettere un’auto purché stia al di sotto dei 30mila euro, il 21% dice di non poter andare invece sopra i 10 mila: il che significa doversi rivolgere piuttosto al mercato dell’usato nonostante anche questo abbia subito, negli ultimi due anni, una crescita dei prezzi.

Quindi, proprio perché il problema principale è di natura economica, il 47% degli intervistati dice che se i prezzi fossero più bassi penserebbe all’acquisto, mentre il 27% dice che sarebbe più predisposto a farlo se ci fosse meno incertezza rispetto al futuro delle alimentazioni a listino.

Tra chi intende cambiare auto nel corso del 2024, il 38% ritiene di avere idee ben chiare su quale marchio e modello orientarsi, il 34% saprà indirizzare l’acquisto perché ha chiare le sue esigenze di mobilità. Tra le esigenze che spingono all’acquisto, invece, appena l’8% dice di volerlo fare per paura dei blocchi alla circolazione, tra quelli già attuati e quelli previsti per il prossimo futuro dalle amministrazioni.

Nella fase di ricerca dell’auto, 3 intervistati su 10 rispondono di volere un rapporto qualità/prezzo giusto, 2 su 10 invece vogliono cambiare il proprio veicolo per uno a bassi consumi. Al terzo posto c’è l’attenzione all’equipaggiamento dedicato alla sicurezza (17%), poi al comfort (13%) e infine all’affidabilità (1%). Sulle preferenze di alimentazione, invece, resta in testa l’ibrido (43%), seguito dal diesel (16%), dal GPL (15%) e infine, con la stessa percentuale di interesse (13%) elettrico e benzina.

Secondo Massimo Ghenzer, presidente di Areté, i dati “rivelano che sul mercato automotive nazionale esiste un evidente disallineamento tra l’offerta di veicoli e la domanda” e l’indecisione dichiarata dagli intervistati, rispetto alle scelte di acquisto non viene certo smontata da dibattiti e scelte “assunte dalle diverse istituzioni a livello locale, nazionale ed europeo sulle alimentazioni”, che “frenano ulteriormente anche chi sarebbe pronto a sostituire la propria vettura”.