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20 euro per provare le scarpe nel suo negozio: “I clienti non hanno alcun rispetto. Le provano, fanno le foto e poi comprano online”

La tecnica dei clienti è sempre la medesima: entrano in negozio, adocchiano il modello che più li attira, lo provano e fanno delle ricerche sul web per trovare lo stesso paio a prezzo minoritario

di F. Q.

C’è una routine che sta mettendo in seria difficoltà molti negozi fisici, ed è quella di andare nei negozi, provare dei prodotti – in questo caso delle scarpe – e poi comprarli su Internet, di solito a prezzi inferiori. Così, Luca Lanza, un commerciante toscano ha pensato di arginare questa pratica: “Ti provi le scarpe? Paghi 20 euro” è il provocatorio messaggio esposto davanti al suo negozio, come riportato da La Nazione.

“Non ce lo possiamo davvero permettere con i costi fissi alti che abbiamo a Forte dei Marmi”, chiarisce Lanza, proprietario del “Luca del Forte”, spiegando che “I clienti non hanno alcun rispetto di chi fa questo lavoro ormai da generazioni”. Uno degli aneddoti che lo ha spinto a scrivere il cartello, poi messo in vetrina, riguarda una coppia di sposi: “Ho allontanato una coppia perché il marito, dopo che per mezz’ora la moglie provava le scarpe, si è messo ad armeggiare col cellulare. Poi, molto serenamente, ha mostrato il sito del brand e ha detto: ‘Guarda, online costano 20 euro in meno‘. Li ho mandati via nell’imbarazzo generale. Il giorno dopo, però, sono comunque tornati a comprare da me“, racconta il proprietario.

La scritta, ben in vista, è in realtà una (necessaria) provocazione per scoraggiare chi entra nell’attività per poi comprare su Internet: “Non sono mica un esattore!”, afferma il gestore di “Luca del Forte”. Una delle tipologie di clienti più comuni sono “Signore ben vestite entrano in negozio a scattare foto a scarpe e codici per poi ordinare su internet. Addirittura impegnano il personale per provare la misura esatta per poi congedarsi con uno strategico ‘ci penso’, spippolando sul cellulare l’occasione di sconto sul web”, continua l’imprenditore. E ancora: “Ho un target di clientela che va dai 35 ai 55 anni, donne che entrano in negozio su richiesta delle figlie che, da casa, le guidano a fare foto a scatole, codici e scarpe. Sabato scorso lo stesso stratagemma l’hanno adottato due signore che hanno provato le calzature e se ne sono andate, mentre i mariti sono rimasti fuori, visibilmente in imbarazzo”. Il cartello rimarrà comunque esposto e Lanza rimarca il concetto che “chi compra su internet provi le scarpe da un’altra parte“.

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