Un uomo, oggi sessantenne, è stato condannato giovedì 6 novembre a Roma a 6 anni con l’accusa di violenza sessuale: nel 2015, secondo l’ipotesi dell’accusa, aveva più volte abusato di un neo diciottenne, dopo averlo rinchiuso nel laboratorio della propria pasticceria.

“Con la scusa di necessitare di aiuto per spostare dei pacchi”, aveva afferrato per un braccio il 18enne, “tirandolo verso di lui con un gesto repentino e improvviso”, si legge nel capo di imputazione contestato all’uomo, più vecchio della vittima di 34 anni, costringendo il ragazzo a subire rapporti sessuali, che si sono protratti fino a quando la porta del negozio si è aperta e l’improvviso ingresso di un altro cliente ha indotto il pasticcere a bloccarsi e rivestirsi, dando modo alla vittima di scappare.

Dopo la fuga il ragazzo aveva subito sporto denuncia, e le indagini avevano portato inizialmente il giudice dell’udienza preliminare Alessandro Arturi al rinvio a giudizio del 60enne. Poi, ieri, al termine del processo celebrato con il rito ordinario, il collegio della prima sezione penale del Tribunale di Roma ha emesso il verdetto di condanna incluso il risarcimento dei danni morali e fisici alla vittima.

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