La sede dell’Università l’Orientale di Napoli è stata occupata da un gruppo di studenti che hanno esposto uno striscione a sostegno della Palestina “fino alla vittoria” c’è scritto sul drappo appeso al balcone centrale di Palazzo Giusso. Nelle scorse settimane altri studenti avevano esposto una bandiera palestinese sulla facciata dell’Ateneo ed in altri luoghi della città. In un lungo comunicato gli studenti annunciano una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sede dell’Ateneo per spiegare i motivi dell’occupazione. L’occupazione segue un weekend di mobilitazioni che ha visto cortei partecipati a sostegno della Palestina in diverse città italiane (ed europee). I cortei principali a Roma, Milano e Firenze.

Dopo una serie di considerazioni generali sullo scenario della guerra, gli studenti vogliono “denunciare anche dai luoghi del sapere la complicità ed il silenzio delle nostre istituzioni e del governo. Il nostro è un atto che ha la finalità di riaprire il dibattito anche all’interno dell’università e far prendere posizione questa istituzione. Sappiamo che il nostro ateneo, come altri nel resto del paese, intrattengono rapporti di partnerariato e scambio di ricerche con le università israeliane e l’apparato militare-industriale italiano. Non vogliamo studiare in un’università che si rende complice di ciò che sta facendo un governo coloniale e criminale come quello israeliano”

Il rettore dell’Università l’Orientale di Napoli, Roberto Tottoli, ha chiesto inutilmente agli occupanti di lasciare la sede dell’Ateneo dove stamattina un gruppo di studenti ha preso possesso di Palazzo Giusso ed esposto uno striscione a favore della Palestina. Tottoli ha avuto un contatto con i manifestanti attraverso lo spioncino del portone d’ingresso oltre il quale c’erano gli studenti che hanno collocato nel cortile una bandiera della Palestina. “Non potete occupare uno spazio pubblico”, “non potete parlare a nome di tutti gli studenti”, “se questa è la vostra concezione della democrazia, complimenti”, alcuni dei passaggi del suo intervento.

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