Scontro rovente ieri pomeriggio a Tagadà (La7) tra la giornalista del Corriere della Sera, Maria Teresa Meli, e il vicedirettore de La Verità, Francesco Borgonovo, prima che Israele desse inizio all’invasione di terra nella Striscia di Gaza.
Borgonovo stronca la strategia israeliana, spiegando che è assurdo pensare di sradicare Hamas da Gaza: “Intanto Hamas non è l’Isis, a differenza di ciò che molti dicono in modo ridicolo, anzi ha persino combattuto l’Isis. Hamas è un movimento politico che sta nelle istituzioni e che ha trattato persino con Israele – continua – Netanyahu ha detto esplicitamente che sarebbe stato il caso di favorire Hamas per indebolire l’Autorità nazionale palestinese. Secondo me, la soluzione adesso è la cessazione di bombardamenti. E successivamente è necessaria una soluzione politica”.

Di avviso totalmente opposto è Meli: “La soluzione del cessate il fuoco che chiede Borgonovo è la stessa che vuole Hamas. Né l’Europa, né gli Usa chiedono il cessate il fuoco ma una pausa per motivi umanitari. Il cessate il fuoco lo chiedono solo Hamas, quelli che manifesteranno stasera per la pace (ieri, ndr) e quelli pro Hamas che manifesteranno domani (oggi, ndr). In questi cortei – aggiunge – la parola d’ordine è “cessate il fuoco” e c’è anche l’appoggio alle parole di Guterres che ha giustificato Hamas. E tu Borgonovo non puoi chiedere il cessate il fuoco, perché è lo stesso giochetto che hanno fatto a quel poveraccio di Zelensky per imporgli di consegnarsi mani e piedi a Putin“.
Poi attacca la stampa e i media italiani: “Noi ora stiamo parlando di 50 ostaggi uccisi dagli israeliani. Facciamo ridere. Cioè ma che cazzo di informazione siamo se parliamo di 50 ostaggi uccisi dalle bombe israeliane? E chi è la fonte delle nostre informazioni? Hamas? E noi crediamo ad Hamas?”.

Borgonovo obietta: “A me pare che sia un po’ difficile negare che Israele abbia sganciato oltre 6mila bombe su Gaza e dintorni. E questo non l’ha detto Hamas, ma Israele che si è pure vantato di questo. Non si capisce allora fin dove ci si vuole spingere, quindi le chiacchiere stanno a zero. Cosa facciamo, quindi? Lasciamo morire tutti gli ostaggi e ce ne freghiamo dei civili?”.
“Il 7 ottobre è successo un pogrom che non vedevamo da decine e decine di anni – ribatte Meli – Dobbiamo partire da questo, altrimenti ci prendiamo in giro. In questi giorni Israele non ha fatto altro che trattare e infatti mi pare che sia fermo alle porte di Gaza da un sacco di tempo. Israele non sta invadendo Gaza consentendo le trattative proprio per gli ostaggi che sono nelle mani di Hamas. Israele non sta facendo nulla, quindi anche la storia del cessate il fuoco è abbastanza ridicola“.

Borgonovo replica osservando che la collega fa storia selettiva (“Si inizia da una data e si parte da lì, quando c’è tutta una storia prima”) e aggiunge: “Dici che Israele negli ultimi giorni non ha fatto niente, ma se per te 6mila bombe sulla Striscia di Gaza non sono nulla, va bene. Forse sono bombe che salvano vite come le armi che abbiamo mandato in Ucraina a Zelensky. Anche lì non è successo niente”.
E Meli sbotta: “Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Tu stai giustificando quello che ha fatto Hamas”.
“No – risponde Borgonovo – alla fine della fiera tu stai dicendo: chi se ne frega degli altri se muoiono”.
“Non è vero”, replica la giornalista del Corriere.
“E invece sì – ribadisce Borgonovo – perché hai detto che non è successo nulla negli ultimi 20 giorni”.

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