“Abbiamo rafforzato il nostro impegno per la mobilità sostenibile”, garantisce Klaus Zellmer, il Ceo tedesco di Skoda, uno dei marchi del gruppo Volkswagen. Con la seconda generazione il suv Kodiaq, sul mercato dal 2016, sarà a listino per la prima volta anche elettrificato, con una opzione mild hybrid da 150 Cv e una plug-in da 204, entrambe basate sul TSI benzina da 1.5 litri. L’offerta del Kodiaq resta tuttavia sostanzialmente “convenzionale” e Zellmer chiarisce che si tratta di una proposta sulla quale il costruttore insisterà fino a quando il legislatore glielo permetterà. Ma non critica la scadenza del 2035: “Ci possiamo vivere – spiega – noi abbiamo bisogno di certezze per poter pianificare le nostre attività”.

L’Italia è uno di quei mercati che il manager considera importante perché “abbiamo margini di crescita” ed è anche uno di quelli che potrebbe dimostrarsi molto sensibile rispetto alle opzioni termiche tradizionali.

Con la grande batteria da 25,7 kWh la nuova Skoda Kodiaq iV (sinonimo di plug-in) assicura fino a 100 chilometri di percorrenza a zero emissioni, mentre la mild hybrid utilizza uno starter a cinghia da 48 volt e una batteria agli ioni di litio sempre da 48 volt. L’offerta (interamente Euro 6e) è completata da altre tre unità sovralimentate da 2.0 litri e a trazione integrale: il TSI benzina da 204 Cv e i TDI a gasolio da 150 e 193 Cv, tutti con trasmissione DSG a 7 marce (un rapporto in più rispetto a quello della plug-in).

La Kodiaq è cresciuta di 61 millimetri in lunghezza e avvicina i 4,76 metri. Passo (2,79), larghezza (1,86) e altezza (1,66) sono sostanzialmente invarianti, ma non hanno impedito a Skoda di ricavare più spazio per i passeggeri della terza fila (15 millimetri in più per la testa) e per i bagagli. Il vano posteriore ha guadagnato fino a 80 litri: la capacità oscilla fra i 910 e i 2.105 litri sui suv con le insegne della Freccia Alata a cinque posti e fra gli 845 e i 2.035 per quelli a sette.

Da listino spariscono le Kodiaq con cambio manuale, mentre compaiono opzioni come lo head-up display, il sistema di gestione delle sospensioni DCC Plus Dynamic Chassis Control e lo schermo centrale da 13” (la dimensione massima del monitor). Anche Skoda ha deciso di adottare il selettore al volante, eliminando dal corridoio centrale la leva della trasmissione: altri modelli del gruppo montano lo stesso dispositivo, peraltro non troppo funzionale.

Oltre alla revisione estetica – otticamente la nuova Skoda Kodiaq sembra più bassa, ma è solo un effetto prodotto dalla combinazione dei 6 centimetri in più di lunghezza e del mantenimento dell’altezza – il costruttore ceco ha aggiornato anche funzioni e dispositivi di assistenza alla guida. Per rendere più intuitiva la gestione dell’infotainment sono stati adottati gli Smart Dial, ovvero comandi tattili e digitali. Sono state riviste tecnologie come il Side Assistant e il Travel Assistant e sono stati aggiunte il Turn Assistant e il Remote Park Assistant.

Il prezzo non dovrebbe subire grandi variazioni, almeno sulla base delle indiscrezioni tedesche, un mercato strategico per Skoda, che è il primo costruttore estero: si mormora di un posizionamento allineato quello attuale, attorno ai 40.000 euro. L’Italia potrebbe comportarsi diversamente, anche perché solo sui cerchi (tra 17 e 20”) ha deciso di non importare quelli più “piccoli” e partire da quelli da 18”. La seconda generazione della Skoda Kodiaq arriverà sul mercato nel corso del secondo trimestre del prossimo anno, in ogni caso entro l’estate.

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