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Il leader del centro-destra belga Sammy Mahdi vince il concorso come miglior drag queen: ecco la sua storia

Il programma è noto anche al pubblico italiano, voluto dalla precedente governance e vittima di diversi rinvii: è andato in onda su Rai2 con il titolo "Non sono una Signora" dal 29 giugno al 27 luglio

di Giuseppe Candela

Leader di centrodestra, presidente del partito dei Cristiano-Democratici e Fiamminghi, origini irachene ma favorevole a una linea dura sull’immigrazione. La partecipazione di Sammy Mahdi a “Make Up Your Mind”, programma che ha ispirato in Italia lo show “Non sono una Signora”, ha stupito il Paese. Il politico belga ha preso parte alla trasmissione, che prevede una gara per scegliere la migliore drag queen, in onda su VTM con il nome di Cindy Envy.

Costumi spettacolari, esibizioni canore in playback. Ha portato a casa la vittoria esibendosi sulle note di “Get the party started” di Pink con abito arancione e calze nere abbinate. Una performance che ha stupito la giuria, ancora più sorpresa dopo aver scoperto la sua vera identità. Un leader di partito che rappresenta la destra fiamminga, con un passato non proprio progressista. Mahdi non ha mai nascosto le sue posizioni contro l’immigrazione in Belgio: “‘Sei venuto qui, ma non puoi restare’, non è il miglior messaggio da dover dare a una persona, ma è necessario”, ha detto qualche tempo fa.

Nel 2021, ricorda il Corriere della Sera, era stato travolto dalle polemiche per l’espulsione di un imam, Mohamed Toujgan, al centro della vita spirituale musulmana in Belgio per quasi 40 anni. “All’epoca il politico aveva spiegato che l’azione era motivata da alcuni rapporti dell’intelligence, ma la spiegazione non lo aveva risparmiato dall’accusa di essere un traditore della comunità musulmana. Sammy Mahdi, infatti, è figlio di un immigrato iracheno scappato dal regime di Saddam Hussein”, racconta il quotidiano diretto da Luciano Fontana.

Sui diritti LGBTQ+ aveva già mostrato aperture, già nel 2019 sosteneva che non si risolvono le aggressioni omofobe ‘chiedendo ai gay di smettere di camminare mano nella mano in certi quartieri’, mentre lo scorso agosto si è fatto fotografare su un carro della parata per l’orgoglio omosessuale che si è tenuta ad Anversa. “Molti diritti acquisiti vengono talvolta messi in discussione. Oggi toccherà alle drag queen e domani forse ai matrimoni gay. Dobbiamo continuare a combattere questa battaglia e se riesco a farlo con i tacchi da 20 centimetri, lo faccio con grande piacere”, ha commentato dopo la partecipazione allo show.

Il programma è noto anche al pubblico italiano, voluto dalla precedente governance e vittima di diversi rinvii: è andato in onda su Rai2 con il titolo “Non sono una Signora” dal 29 giugno al 27 luglio. Con l’ok della nuova dirigenza meloniana che avrebbe però deciso di non riconfermare il titolo, nonostante i buoni ascolti, nella prossima stagione. “La ragione? I vertici di Viale Mazzini non considerano questo format compatibile con la nuova linea editoriale. Pare, però, che lo show della Parietti abbia chance di trovare uno spazio fuori dalla tv generalista”, ha spiegato il settimanale “Oggi“. Dietro le drag queen di questa edizione si nascondevano Rocco Siffredi, Roberta Capua, Guglielmo Scilla, Francesco Oppini, Patrizio Rispo, Costantino Vitagliano, Lorenzo Amoruso, Francesco Facchinetti, Sergio Muniz, Stefania Orlando, Paolo Ciavarro, Filippo Nardi, Fabio Fulco, Gianpaolo Gambi, Andreas Muller, Andrea Lo Cicero, Enzo Paolo Turchi, Simone Montedoro, Luca Capuano, Gigi & Ross.

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