Il mondo FQ

Evergrande, il gruppo immobiliare cinese sprofonda ancora in borsa dopo la notizia dei domiciliari al suo fondatore

Evergrande, il gruppo immobiliare cinese sprofonda ancora in borsa dopo la notizia dei domiciliari al suo fondatore
Icona dei commenti Commenti

Il fondatore messo ai domiciliari, il titolo che crolla in Borsa. Torna nella bufera Evergrande, il colosso cinese dell’immobiliare da mesi alle prese con una crisi che appare a tratti irreversibile.
Si è diffusa oggi la notizia che le autorità cinesi hanno messo Hui Ka Yan, il miliardario cantonese fondatore del secondo gruppo di Real Estate cinese, “sotto il diretto controllo della polizia”,”in stato di sorveglianza domiciliare”. E mentre aumentano i timori sulla sorte del gruppo di Shenzhen, a rischio sopravvivenza, la notizia ha nell’immediato inferto un altro scossone ai titoli dell’immobiliare più indebitata al mondo, alla Borsa di Hong Kong: -18,99% a 0,32 dollari di Hk, vicino ai minimi storici di 0,27. Hui, 65 anni è stato portato via dagli agenti agli inizi di settembre ed “è monitorato in un luogo designato”, ha riferito Bloomberg, citando fonti a conoscenza del dossier: una sorta di limbo che non comporta l’arresto o l’imputazione specifica di reati.

Anche il quotidiano cinese filogovernativo Guancha ha riferito che “fonti ben informate” hanno confermato la vicenda: Hui è stato messo sotto il controllo dalle autorità “alcuni giorni fa” a Pechino. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, invece, ha detto di “non essere a conoscenza della situazione”, alle domande sul tema. Evergrande ha accumulato debiti per quasi 330 miliardi di dollari, in base ai dati diffusi dal gruppo sulla situazione finanziaria a fine giugno, contribuendo ad aggravare la crisi del settore immobiliare del Paese e con i timori di una ricaduta globale.

Domenica sera il gruppo ha dichiarato di non essere in grado di emettere nuovi bond poiché la sua principale controllata domestica, Hengda Real Estate, è sotto indagine da parte delle autorità cinesi di regolamentazione. Un duro colpo comunicato due giorni dopo che la società aveva dichiarato che gli incontri sul piano di ristrutturazione sarebbero slittati a ottobre per un suo necessario adeguamento alla “situazione oggettiva e alla richiesta dei creditori”.

Il settore immobiliare cinese, in passato arrivato a contare il 30% del Pil, è in fase di brusca correzione dopo che il presidente Xi Jinping ha spinto per un suo ridimensionamento di fronte a un debito esplosivo del settore. Dal 2020 le autorità hanno gradualmente ristretto l’accesso al credito per gli sviluppatori, e ne è seguita un’ondata di default, tra cui quello di Evergrande a fine 2021. Hui, un tempo l’uomo più ricco della Cina, vanta asset per 1,8 miliardi di dollari, secondo le ultime stime del Bloomberg Billionaires Index: nel 2017 “valeva” 42 miliardi.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione