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La protesta delle calciatrici spagnole: dopo 7 ore di vertice ottengono la cacciata dei dirigenti

La protesta delle calciatrici spagnole: dopo 7 ore di vertice ottengono la cacciata dei dirigenti
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Rientra lo sciopero delle calciatrici spagnole. Dopo una protesta andate avanti per settimane, che rischiava di lasciare la Spagna senza una Nazionale femminile da poter schierare nei prossimi impegni ufficiali, sono servite oltre sette ore di dure trattative nel ritiro di Oliva per arrivare a un’intesa. L’associazione calciatori, la Federcalcio e le giocatrici si sono accordate sul proseguire il ritiro e la disputa delle gare contro Svezia (venerdì a Göteborg) e Svizzera (martedì a Córdoba). In cambio, le calciatrici hanno ottenuto la promessa di imminenti cambiamenti nella Rfef. La protesta infatti nasce dall’ormai famoso “caso Rubiales“, ovvero il bacio senza consenso che l’ex presidente federale ha dato a Jennifer Hermoso durante la premiazione del Mondiale appena vinto dalle “furie rosse”. Le giocatrici, secondo la stampa spagnola, hanno ottenuto l’allontanamento di Andreu Camps (segretario generale della Rfef), dell’avvocato Tomas Gonzalez Cueto e di Miguel Garcia Caba, altro dirigente federale, così come di altri collaboratori dell’ex presidente federale.

Tuttavia, due giocatrici spagnole (di cui non sono stati resi noti i nomi) hanno abbandonato il ritiro della squadra. Il presidente del Consiglio Superiore dello Sport, Víctor Francos, ha annunciato l’accordo alle 4.51 del mattino, dopo un lunghissimo incontro all’Hotel Oliva Nova con le giocatrici della Nazionale e la ct Montse Tomé per sbloccare la situazione. “Le giocatrici ci hanno mostrato la loro preoccupazione riguardo alla necessità di apportare cambiamenti profondi nella federazione e questa si è impegnata a realizzarli immediatamente“, ha detto. Francos ha aggiunto che per le due giocatrici che non viaggeranno con la squadra non sarà prevista alcuna multa o sanzione. “Hanno chiesto di lasciare il ritiro per disagio personale. Lo comunicheranno e spero che ci sarà lo stesso rispetto per chi resta e per chi non resta”, ha dichiarato. Francos ha affermato che l’accordo mira a sviluppare la legislazione spagnola sulle “politiche di genere, progressi nella parità retributiva, nelle strutture per lo sport e in particolare per il calcio femminile“.

Venti delle 22 giocatrici intervenute all’incontro giocheranno quindi le partite della Nations League contro Svezia e Svizzera. Tra le convocate non c’è Jenni Hermoso, la campionessa del mondo baciata sulla bocca da Rubiales: “Il miglior modo per proteggerla era non convocarla”, la spiegazione data nei giorni scorsi dalla ct Montse Tomè che, però, non ha convinto la stessa Hermoso.

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