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Loris Karius: “Sono spesso lontano da Diletta Leotta e mia figlia Aria. Giocare in Italia? Non voglio muovermi solo in base a loro”

Il portiere del Newcastle United si racconta al "Corriere della Sera", tra le gioie della recente paternità e le difficoltà di stare spesso distante dai propri affetti

di F. Q.

“Quando l’ho vista per la prima volta non ho capito più niente. È stata una giornata pazza, che non dimenticherò mai”. Loris Karius parla così di Aria, la piccola nata il 16 agosto scorso dall’amore con Diletta Leotta. Lui fa il calciatore in Inghilterra, e per questo è spesso lontano dalle sue due donne: “La maggior parte del tempo siamo distanti, per forza. Parliamo tanto al telefono, facciamo videochiamate con FaceTime. Diletta appena può mi viene a trovare, ma non è semplice” ammette al Corriere della Sera. Perché non pensare di venire a giocare in Italia, allora? “È una soluzione possibile, che considero. In futuro potrà succedere. Da bambino seguivo in tv le partite di Inter, Milan e Juve. Ma non voglio muovermi solo in base ad Aria e Diletta. Aspetto una buona opportunità di lavoro” confessa il portiere. Circa il primo incontro con Leotta, invece, Karius spiega: “Quella sera a Parigi ho capito di avere di fronte una persona speciale. Mi è piaciuta al primo sguardo. Tra noi c’è stata una connessione automatica, un’intesa particolare […] È stato naturale, siamo capitati casualmente nello stesso locale. Non sapevo chi fosse, lei non sapeva chi fossi. Ci siamo piaciuti senza etichette, così come siamo. Non è scontato in un’epoca in cui tra Internet e social le foto rimbalzano ovunque. A noi è successo”.

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