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Loredana Bertè urla contro stupro e femminicidio: “Io stessa sono stata vittima di un bastardo che mi ha violentato. Io non sono carne”

La rocker è tornata a raccontare sul palco, durante un concerto nella sua Reggio Calabria, uno degli episodi più dolorosi della sua vita: la violenza sessuale subita da ragazzina. Una occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne

di Andrea Conti

Loredana Bertè è da sempre molto attenta al tema del femminicidio e delle violenze sulle donne. Nel 2016 tenne un grande concerto evento “Amiche in Arena” a Verona con colleghe e amiche per raccogliere fondi a favore dei centri che si occupano delle vittime. L’artista è tornata a dire la sua su questo argomento, dopo gli stupri di gruppo di Palermo e Caivano, durante un concerto nella sua Reggio Calabria, a Palmi, lo scorso 27 agosto.

“Io stessa sono stata vittima di un bastardo che mi ha violentato massacrata di botte e lasciata su una strada del cazzo a Torino. – ha urlato con rabbia la Bertè – Ogni sei ore un femminicidio per non parlare degli abusi. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne!”. L’episodio è stato raccontato anche a “Verissimo”: “A 16 anni sono stata violentata. Facevo serate con le collettine e andavamo in giro per l’Italia, io ero l’unica ragazza vergine del gruppo. Una sera sono uscita con un ragazzo che da un mese mi regalava le rose. Lui mi ha portato in un appartamento. Quando ho sentito che chiudeva la porta con il lucchetto ho avuto terrore, mi ha riempita di botte e mi ha violentata. Questa cosa non l’ho potuta dire a nessuno e non ho denunciato. Ma per anni non mi sono fatta avvicinare dagli uomini, ero traumatizzata”.

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