L’Ucraina ha uno strumento in più che sta già utilizzando: le bombe a grappolo. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è impegnato a inviare un pacchetto da 800 milioni di dollari in Ucraina, comprese le controverse munizioni a grappolo. Con entrambe le parti incapaci di rivendicare grandi successi, i leader militari americani hanno spinto affinché le vaste scorte di munizioni a grappolo detenute dal governo degli Stati Uniti fossero utilizzate in Ucraina.

Il dispiegamento di munizioni a grappolo da parte degli Stati Uniti è l’ultimo utilizzo delle scorte americane dall’Iraq nel 2003, essendo stato successivamente vietato l’uso, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento di tale tipologia di armi. Una munizione del genere è un tipo di esplosivo che si apre a mezz’aria per disperdere bombe in una vasta area, lasciando residui esplosivi che rappresentano una delle principali fonti di rischio. L’utilizzo di munizioni a grappolo spesso si traduce in una “economia di forza” per cui l’invio di pochi colpi può avere un effetto fuori misura attraverso un raggio letale più ampio.

Con l’esaurimento delle scorte, a marzo i politici statunitensi hanno esortato Biden a utilizzare l’ampio stock di munizioni a grappolo del paese come tappabuchi fino a quando non sarà in grado di rifornire altre armi. Biden afferma che è stata una decisione “difficile” da prendere. Tuttavia, gli esperti di sminamento sostengono spesso che il tasso di distruzione delle moderne munizioni a grappolo differisce in modo significativo dalle stime fornite dall’esercito americano, con la maggior parte degli esperti che afferma che il tasso di distruzione medio è di circa il 20%. Per ogni 100.000 munizioni a grappolo sparate ci saranno più di 1 milione di bombe inesplose sganciate sulla campagna ucraina.

Heng Ratana, direttore generale del Cambodian Mine Action Center (CMAC), ha sottolineato la sua contrarietà all’invio di bombe a grappolo in Ucraina, ricordando agli Usa che circa 30 milioni di munizioni a grappolo sono state lanciate in passato sulla Cambogia durante la guerra. Di questi, tra i 5 e i 6 milioni non sono esplose e ora ricoprono un’area di quasi 700 kmq.

Ci sono preoccupazioni per quanto riguarda i metodi di test di tali armi e la trasparenza del Pentagono, poiché i test si sono svolti nel deserto dell’Arizona, un terreno molto diverso dall’Ucraina. Negli ambienti urbani, il rischio di danni collaterali civili aumenta in modo significativo. Ciò è stato ampiamente dimostrato in Iraq e in Afghanistan, poiché il loro uso ha causato un eccesso di morti civili. L’amministrazione Biden ha tenuto conto dei conflitti precedenti durante la stesura del pacchetto di aiuti; una delle sue condizioni principali resta l’applicazione rigorosa di queste munizioni su obiettivi militari.

Sebbene 120 nazioni abbiano firmato la Convenzione sulle munizioni a grappolo nel 2008 e l’uso di bombe a grappolo resti illegale su obiettivi civili, Ucraina, Russia e Stati Uniti non sono firmatari di questo accordo. Il quinto Protocollo sui residuati bellici esplosivi del 2003 aggiuntivo alla Convenzione sulla armi convenzionali del 1980 e che vede tra le sue parti contraenti gli Stati Uniti d’America, l’Ucraina e la Federazione russa, impone però di rimuovere tutti gli ordigni inesplosi o abbandonati che attentano ai civili, ai peacekeepers e agli operatori umanitari dopo la fine del conflitto armato. Da ciò deriva che, una volta usate le bombe a grappolo, vi sarebbe un ineludibile obbligo di rimuovere le submunizioni inesplose dopo la fine del conflitto armato.

Il ministro della Difesa ucraino, in concomitanza con la fornitura delle bombe a grappolo, ha dichiarato che saranno usate soltanto in Ucraina, quindi non sul suolo russo o contro la popolazione russa, ma sul proprio suolo (giuridicamente sottoposto alla sua sovranità) e a scapito di militari invasori; non saranno sganciate in aree urbane ma soltanto in campi ove vi è una concentrazione di truppe russe; sarà registrato dove sono utilizzate; saranno condotte attività di “clearance” dopo la liberazione dei territori ucraini; sarà fatto un rapporto ai “partners” sull’uso delle munizioni e la loro efficacia.

Visti i precedenti in altre aree di guerra c’è poco da fidarsi anche perché gli effetti sui civili si sentiranno eccome al di là delle dichiarazioni, per nulla rassicuranti.

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