La scorsa settimana la Russia ha approvato un intero pacchetto di riforme che faciliterà il reclutamento di massa di uomini nell’esercito. Data questa fretta e l’essenza delle leggi adottate dalle autorità negli ultimi mesi, politologi, giornalisti e avvocati russi sono quasi sicuri che nel prossimo futuro sia prevista una nuova ondata di mobilitazione nel Paese. Anche l’intelligence militare britannica ne ha visto i prerequisiti. Secondo i suoi calcoli, la creazione di nuove formazioni militari, che lo Stato Maggiore della Federazione Russa ha annunciato all’inizio di giugno, sarà infatti difficile da realizzare senza reclutare nuovi soldati. Quelli mobilitati lo scorso autunno sono al fronte ormai da quasi un anno. Secondo gli analisti indipendenti di Re:Russia, se l’offensiva ucraina avrà successo, la decisione di dichiarare una seconda ondata di mobilitazione diventerà quasi inevitabile. Gli autori stessi delle modifiche alla legge non sembrano nascondere le loro motivazioni. “Questa legge è stata scritta per una grande guerra, per la mobilitazione generale. E questa grande guerra appare già evidente”, dice uno di loro, il deputato Andrei Kartapolov.

L’argomento del giorno è senza dubbio l’allargamento dell’età massima per la leva, la cosiddetta “legge che ha ingannato i russi”. Inizialmente, infatti, la riforma dell’esercito è iniziata con la promessa che i diciottenni non sarebbero più stati chiamati ad arruolarsi. Alla fine dello scorso anno, il ministro della difesa Sergei Shoigu ha proposto di slittare di 3 anni i limiti dell’età per la leva, chiamando uomini per il servizio obbligatorio non dai 18 ai 27 anni, ma dai 21 ai 30. In questo modo, avevano spiegato, ad arruolarsi nell’esercito sarebbero le persone più mature. Tuttavia, all’ultimo momento, i deputati hanno modificato il testo della legge “tenendo conto della situazione politico-militare”. Il limite minimo di coscrizione è rimasto invariato e quindi ora i russi possono essere arruolati dai 18 ai 30 anni. Inoltre, le autorità hanno aumentato di 5 anni il limite di età massimo per i militari idonei e i responsabili del servizio militare nella riserva di mobilitazione (fino a 70 anni per gli alti ufficiali).

Un emendamento non meno controverso riguarda il divieto per mobilitati e coscritti di viaggiare all’estero dopo aver ricevuto una convocazione elettronica. La legge sulle convocazioni elettroniche è stata adottata ad aprile e inizialmente prevedeva che, tra gli altri divieti, 7 giorni dopo la ricezione della notifica ai convocati sarebbe stato imposto il divieto di lasciare la Russia. In più, il momento di “ricezione” della convocazione è considerato il momento stesso in cui questa è stata inviata dall’ufficio di arruolamento militare, con il coscritto o il mobilitato che non scopre immediatamente di essere stato arruolato. L’emendamento approvato questa settimana inasprisce ulteriormente questo processo: ora la persona che riceve la convocazione viene privata del diritto di lasciare la Russia subito e non dopo una settimana.

Fondamentalmente, la riforma militare è progettata per coloro che sfuggono al servizio militare e il loro numero è aumentato da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Se durante la prima ondata di mobilitazione gli avvocati consigliavano semplicemente di non accettare o ignorare la convocazione, con l’introduzione dell’arruolamento elettronico ciò è diventato impossibile. Rimaneva la possibilità di non presentarsi all’ufficio militare dato che per questo era prevista solo una multa fino a 3mila rubli (circa 30 euro). Dal 1 ottobre l’importo della multa aumenterà di 10 volte. Aumenteranno anche le multe per la mancata denuncia di abbandono del luogo di residenza o del Paese per un lungo periodo. Allo stesso tempo, l’evasione deliberata dai doveri militari è sempre stata un reato penale in Russia, ma riguardava solo coloro che sono chiamati al servizio obbligatorio. Il caso di mobilitazione generale, invece, non è ancora normato e i deputati della Duma hanno promesso di correggere rapidamente questo equivoco. In autunno introdurranno nella legge la responsabilità penale per evasione durante la mobilitazione, con una multa fino a 500mila rubli (circa 4.700 euro) e la reclusione fino a 5 anni.

Il canale d’opposizione russo Meduza stima che le nuove regole aumenteranno il numero di potenziali reclute di oltre 2 milioni. Un altro giornale russo, Novaya Gazeta Europe, prevede che entro il 2028 il potenziale di mobilitazione del Paese aumenterà di quasi 5 milioni di uomini. Nel frattempo, l’avvocato Artem Klyga, in onda sul canale indipendente Dozhd, ha ricordato che in Russia non c’è bisogno di inasprire le regole per la leva militare: gli uffici di arruolamento militare non hanno mai avuto problemi a reclutare un numero sufficiente di coscritti. “Questo è stato fatto chiaramente per un altro motivo”, ha detto.

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