“Ma che so’?”, chiede Augusta Proietti a Remo, suo marito. Che risponde, “So’ imbuti, non li vedi?”. Prosegue Augusta, “Pure io li metto così quanno spiccio la cucina”. “Si, ma che c’entra la cucina, Augù? E’ una scultura. Stamo alla Biennale”, conclude Remo. Alberto Sordi e Anna Longhi, i protagonisti di “Le vacanze intelligenti” con la regia di Sordi, uno degli episodi del film del 1978 “Dove vai in vacanza?”, passeggiano per la Biennale di Venezia. Si muovono tra opere di arte contemporanea che osservano. Senza capire. Ma con rispetto. Il sentimento, ma anche l’atteggiamento, che porta a riconoscere i diritti, il decoro, la dignità e la personalità stessa di qualcuno, e quindi ad astenersi da ogni manifestazione che possa offenderli. Insomma quel che può sostenersi sia mancato a Janis Danner, influencer tedesco da oltre 1,5 milioni di follower su Instagram, che ha causato danni considerevoli ad una statua dello scultore Enrico Butti, sistemata al centro di una fontana nel parco di Villa Alceo.

“Una villa storica situata a Viggiù, pittoresco borgo in provincia di Varese, a solo un’ora da Milano, a 25 minuti da Como, Varese e Lugano. Villa Alceo dispone di un ampio parco di 11000 mq dove troverete un ambiente tranquillo adornato da statue, fontane e vialetti in porfido”, secondo la descrizione del portale dedicato. Nel quale si spiega che “La Villa, realizzata nella seconda metà dell’Ottocento, è stata trasformata in un boutique hotel nel 2016 nel rispetto dello stile dei suoi tempi e oggi dispone di 8 camere e suite uniche dove è possibile vivere un’esperienza di lusso tranquilla”. Eventi pubblici oppure privati, naturalmente a pagamento. Le cronache raccontano che Danner ha affittato la Villa per trascorrere alcuni giorni di relax insieme a qualche amico. Ragazzi compresi tra i 25 e i 30 anni. Insomma non propriamente “bambini”. Ma considerando che gli influencer non conoscono realmente il significato di “starsene per proprio conto”, Danner ha cominciato a girare video con i cellulari. Da postare, ovviamente. Ad un certo punto deve essere stata troppo forte la tentazione di farsi riprendere mentre era abbracciato alla scultura. Peccato che sia accaduto quel che è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della villa d’epoca e diffusa dalla testata locale Varesenews.it. Statua fatta a pezzi, materialmente. Con un danno materiale, stimato, pari a 200mila euro.

L’episodio non è isolato, sfortunatamente. Di casi, di distruzioni, più o meno volontarie, ce ne sono state anche recentemente. Basti pensare a quanto è accaduto a febbraio di quest’anno ad una scultura di Jeff Koons, appartenente alla serie Balloon Dog esposta all’Art Wynwood di Miami. Una visitatrice avrebbe voluto verificare se la scultura fosse davvero un palloncino, toccandola e spingendola eccessivamente, fino a farla cadere.

Le persone, senza differenze di età, sentono spesso il desiderio di avvicinarsi all’opera d’arte. Fino a sfiorarla. Anzi, a toccarla. Un richiamo quasi naturale, comunque senza giustificazioni. Che esistono se possibile di meno per chi è attratto dal desiderio di “appoggiarsi”. Di provare a diventarne parte. Ma non per una qualche paranoica volontà di provare a confondersi con quella. Piuttosto per segnalarsi. L’importante è in ogni caso immortalare “il contatto”. Con un selfie, oppure un video da postare sui social immediatamente. Altrimenti che gusto c’è? La filosofia è quella del “Ogni ricordo è più importante condividerlo / Che viverlo”, una delle strofe di Vorrei ma non posto, la canzone del 2016 di Fedez e J-Ax. Quasi certamente l’influencer e i suoi amici neppure sapevano che la statua con la quale stavano giocando fosse un’opera d’arte o si trattasse di una scultura “famosa”. Quel che contava era postare qualcosa. Tanto meglio se “di singolare”, di inconsueto. E di certo una statua lo è a tutti gli effetti per un influencer.

L’accaduto appare ancor più grave in considerazione dell’età degli “attori”. Esemplari umani compresi tra i 25 e i 30 anni devono considerarsi adulti a tutti gli effetti. E quindi consapevoli delle loro azioni. Peccato che l’episodio ripreso dalle telecamere suggerisca il contrario. Sfortunatamente.

La distruzione della statua di Butti suggerisce invece che troppo spesso ignoranza e mancanza di rispetto diventano armi letali. Contro le quali almeno parte della società non è solo inerme spettatrice, ma anche rumorosa artefice. Nel mondo dei social il successo degli influencer lo decretano i follower.

“Ma che dice quello?”, chiede Augusta Proietti, dopo aver ascoltato il commento di uno storico dell’arte ad un’opera. “Spiega. Spiega … le cose che noi non potemo capì”, le risponde Remo, in un’altra sequenza de “Le vacanze intelligenti”. Dai due modesti popolani romani del 1978 all’influencer del 2023 poco cambia. In alcune occasioni, fermarsi quando non si capisce può essere utile. Ad evitare distruzioni e brutte figure.

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