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Il grande dubbio sulla fine dell’amore tra Giorgia Soleri e Damiano dei Maneskin: ‘chi ha influenzato chi’ con una grammatica da bocciatura immediata?

Nessun* vi toglierà via i vostri riflettori social. Potrete continuare con puntate su puntate sulla separazione, il ritorno di fiamma, i nuovi fidanzati, l’herpes e gli arrossamenti di zone nascoste, ma almeno la prossima volta espungete quell’ “inficiare” o usatelo correttamente

di Davide Turrini

Io inficio. Tu infici. Egli inficia su. Quando di un amore resta una grammatica da gettare nella porcilaia. La “bozza” della separazione da Damiano David firmata Giorgia Soleri, e pubblicata in differita come la voce di Ruggero Orlando mentre gli astronauti sbarcano sulla Luna, è il documento assoluto e definitivo della nostra epoca social. Quando fra trecento anni i marziani rimesteranno tra i tweet e i post del 2023 terrestre e troveranno queste cinque righe tra i trend del 19 luglio si fermeranno un momento dal mettere in salamoia i pochi esseri umani rimasti sul pianeta, si siederanno su uno strapuntino per la pausa pranzo e giù di sghignazzi. “Hey Jack, ma hai letto sta roba?”. “No Zack (i marziani si chiamano come in Daunbailò ovviamente) che roba è?”.

“E’ la bozza della lettera congiunta di separazione che Giorgia Soleri voleva rendere pubblica prima che il fidanzato Damiano David si facesse fotografare mentre limonava con un’altra”. “Ihihihih” (i marziani ridono così, si sappia). L’analisi e catalogazione marziana proseguirà negli impervi meandri di un linguaggio e di un senso dell’esprimersi che fonde il brogliaccio degli appunti di un fiscalista con un rapporto dei Carabinieri. “Ciao a tuttə (maresciallo mi si è rovesciata la macchina da scrivere!) volevamo comunicarvi che abbiamo deciso di interrompere la nostra relazione e percorrere strade diverse (fatturazione elettronica e registratori di cassa in tilt!)”. E fin qui, come dicevano nel film L’odio, tutto (abbastanza) bene. Ma ecco il cuore della missiva.

Il tentativo di rendere l’italiano un’attività amatoriale per distratti giocatori di bocce (a punto), come una sorta di impossibile e tortuosa perifrastica soleriana. “Anche se non siamo più una coppia”, scrive in bozza la influencer sperando che il pc salvi il file senza ribellarsi, “la nostra decisione non inficia in nessun modo sul nostro rapporto di affetto e stima”. Fermiamoci un attimo. Cosa diavolo farebbe la loro decisione? Infi che? Ammettetelo, l’ultima volta che avete incontrato il verbo “inficiare” stavate seguendo una partita di serie C su Dazn prima della 45esima interruzione del segnale, vero? E in quel caso era comunque usato correttamente. Oppure… Oppure avevate letto le dichiarazioni pubbliche dell’altra metà della mela (marcita). È l’8 giugno 2023. Damiano David si scusa (ihihihih, ridacchiano Zack e Jack) pubblicamente per la celebre foto dove lui limona con una ragazza. “Spero che questa cosa non infici sull’immagine di Giorgia…”, scrive su Instagram il cantante.

Orbene, o mister Maneskin e madame Solari hanno un ghost writer comune, magari il loro commercialista o il Catarella di Montalbano, oppure siamo proprio all’apice dello scarto lessicale, della nonchalance comunicativa fatta a confessione intima sincera. Tranquilli tutti. Nessun* vi toglierà via i vostri riflettori social. Potrete continuare con puntate su puntate sulla separazione, il ritorno di fiamma, i nuovi fidanzati, l’herpes e gli arrossamenti di zone nascoste, ma almeno la prossima volta espungete quell’ “inficiare” o usatelo correttamente e fateci sognare con il giusto apporto di bestemmioni da camionist* in trattoria. Farci prendere in giro pure dai marziani, dai, anche no.

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