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Ultimo aggiornamento: 9:51 del 21 Luglio 2023

Facci telefona a La Zanzara e si sfoga: “Rai? Impazzita, mi ha cacciato per una cazzata. Non mi pento del mio articolo sul caso La Russa”

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Ha telefonato in diretta per lamentarsi dell’impianto di aria condizionata nella sua nuova casa a Milano 2, ma in realtà la sua iniziativa aveva tutto il sapore di sfogo: Filippo Facci, appena silurato dalla Rai per un suo articolo sul caso del figlio di La Russa, interviene nella trasmissione La Zanzara (Radio24) e dà la sua versione dei fatti.
“Non mi hanno chiamato e non andrò a lavorare alla Rai – esordisce salomonicamente la firma di Libero – Diciamo che sono stati poco gentili“.
“Veramente non hanno avuto i coglioni”, replica Giuseppe Cruciani.
“È ai piani alti che non hanno avuto i coglioni – precisa Facci – Se si apre la breccia solo col misero Filippo Facci, qui passa tutto poi. Se per una frase in un articolo, che peraltro non c’entrava un cazzo con la Rai stessa, decidono di mandarmi via, chissà cosa possono fare con altri”.
Cruciani pungola il giornalista, facendo notare che nessuno nel centrodestra lo ha difeso pubblicamente e chiedendogli: “Ma chi è che ti ha sponsorizzato alla Rai? Il direttore generale Giampaolo Rossi?“.
Facci conferma e aggiunge: “Io però non ho avuto nessuna sponsorizzazione politica in Rai, anche se quasi nessuno potrebbe credermi. L’unica cosa che mi dispiace è che io avevo percepito un interesse vero nei miei confronti e non voglio sporcarlo col fatto che potesse esserci dietro una roba politica. Io non ho mai votato la Meloni, ma con lei ho un buon rapporto umano – spiega – Tutto nasce una decina di anni fa quando io l’ho sostenuta fortemente quando decise di lasciare il Pdl e di fondare il suo nuovo partito. Per quella storia litigai pure con Belpietro (all’epoca direttore di Libero, ndr). Io stra-sostenevo lei e un certo Alessandro Cattaneo, che però poi decise di restare in Forza Italia”.

E rincara: “Se il centrodestra non riesce a difendere Facci solo perché ha scritto una frasettina su Libero, cazzo, chissà con gli altri cosa fanno. Saviano ha detto ‘bastardi’ a Meloni e a Salvini e ha comunque un programma su Rai Tre“.
“Ti roderà un po’”, commenta Cruciani.
Facci risponde: “Se anni fa mi avessero chiesto quale è il sogno della tua vita, non avrei risposto che sarebbe stato quello di avere una striscia sulla Rai, perché la Rai va verso l’estinzione, come tutto il genere umano. Avrei accettato perché sarei stato scemo se avessi rifiutato. Mi facevano comodo i soldi che avrei preso. Molti giornali hanno fatto i titoli sulla mia condizione economica, dicendo che sono in rovina. Non è vero affatto – spiega – ma quei soldi mi facevano comodo per una serie di ragioni. Quello che è successo è veramente paradossale. È scoppiata questa cazzata: la madre dei miei figli ha diffuso diverse cose, tra cui una querela di risposta a una denuncia che avevo fatto io. La cosa folle è che quella persona non ha capito che quei soldi in più che avrei guadagnato con la Rai sarebbero andati a vantaggio dei miei figli“.

Il giornalista poi torna sulla decisione della Rai: “Per loro non sarei andato bene anche se avessi avuto una gallina in casa. La Rai è impazzita“.
“Io so chi ti ha fatto fuori – commenta David Parenzo – Si chiama Filippo Facci”.
“Dici questo perché sono io ad aver scritto quell’articolo?”, chiede Facci.
“Sì, siamo tutti artefici del nostro destino”, risponde Parenzo.
“Non credo che sia così – replica la firma di Libero – Si sarebbero attaccati a un’altra cosa comunque. Era veramente una cazzata quella frase. Ma vi rendete conto dell’insignificanza di quella frase? Io non mi sono pentito per niente di averla scritta, anche perché non mi pento mai, né chiedo mai scusa. Non ho proprio la mentalità cattolica. Ma poi hanno scritto che sono stato sospeso due mesi dall’ordine dei giornalisti e non è vero. Si è trattato solo di una censura del cazzo che peraltro non vale niente e non crea precedenti”.
E infine rivela: “Io non sono affatto depresso per quello che è successo. Perché poi dovrei esserlo? Se la Rai non mi vuole, non fa niente. Non è peraltro la prima volta che succede. Nel 1996 Letizia Moratti, all’epoca presidente della Rai e sostenuta del centrodestra, stracciò un mio contratto in divenire: avrei dovuto essere autore di una trasmissione sui casi di malagiustizia a danno dei poveracci. Avrei dovuto prendere 66 milioni di lire”.

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