Il caso Facci? L’ad della Rai Roberto Sergio è intervenuto in cda e ha detto che non vuole ‘ decidere sulla base di campagne politiche strumentali ed emozionali’. Io trovo questa affermazione di una gravità unica. Lui critica chi solleva il caso e non dice una parola su chi ha creato il caso?”. Così, ai microfoni di Radio Immagina, Sandro Ruotolo, giornalista, senatore e responsabile per l’Informazione, le Culture e la Memoria del Pd, commenta la non decisione dell’ad della Rai Roberto Sergio sul caso Facci, per il quale ha annunciato di voler prendere tempo dopo le richieste di stop alla trasmissione che dovrebbe essere condotta dalla firma di Libero.

Ruotolo si sofferma poi sul giornalista, entrato nell’occhio del ciclone per le sue parole sulla ragazza che ha denunciato Leonardo La Russa (secondo Facci, ‘ indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa’): “Un intellettuale ha il dovere di presentare punti di vista diversi, ma in questo caso c’è un borderline: quando superi quella linea e sconfini nel fascismo, nel sessismo e nel razzismo, quello non è un diritto all’opinione. Colpevolizzare una donna che denuncia uno stupro è gravissimo. E questo signore, questo editorialista di Libero non è nuovo a queste trovate – continua – Pensate che nel 2017 è stato addirittura sospeso dall’ordine dei giornalisti perché aveva scritto frasi razziste contro l’Islam. E non dimentichiamo il suo tweet contro Michela Murgia, né quello che ha detto sui napoletani. Questo personaggio non è un provocatore ma supera il concetto di provocazione intellettuale. Questo è uno che non può avere a che fare col servizio pubblico“.

Il senatore dem sottolinea: “Sul caso Facci deve rispondere il governo Meloni, non l’ad della Rai. Se Sergio parla di “campagna strumentale ed emozionale” in riferimento alla politica, allora deve rispondere Fratelli d’Italia. È vero che Sergio è stato nominato dall’esecutivo, e non dal Parlamento, ma sta lì e ha un ruolo di servizio pubblico. E la Rai è di tutti, non è della maggioranza che prende il potere e fa le nomine – prosegue – come ormai stiamo vedendo. Hanno messo alla Rai Pino Insegno perché è amico della Meloni e lo stesso Facci, come ha scritto su twitter Selvaggia Lucarelli, ha partecipato a una manifestazione di Fratelli d’Italia. Uno può fare quello che vuole, ma Facci deve rispettare le regole: non puoi essere razzista e sessista e avere un programma sulla Rai“.

Ruotolo conclude: “La verità è che questa cultura qui è molto berlusconiana. Meloni è veramente l’erede del berlusconismo. Se mettiamo insieme la Santanchè, Facci, Abodi, La Russa, Delmastro, Sgarbi, questi si dividono tra quelli che attaccano i diritti civili e quelli che attaccano lo stato di diritto. Questo è un governo che pensa a calpestare i diritti e non fa niente per i problemi della gente. E il filo conduttore di tutto questo è il silenzio di Giorgia Meloni, che tace da tanto tempo“.

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