Un violento attacco alla procura di Firenze e un suggerimento molto salviniano. Matteo Renzi torna ad attaccare i magistrati fiorentini che hanno indagato i suoi genitori, poi assolti, lui e diversi membri del Giglio Magico. E ci aggiunge anche un “suggerimento” che ricorda molto certe sparate di un altro Matteo, Salvini. Il tutto nei giorni del cambio della guardia negli uffici inquirenti di Firenze, dove arriverà un magistrato assai caro al centrodestra, eletto con il voto irrituale del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura tra le preoccupazioni delle toghe progressiste proprio riguardo ai procedimenti in corso finiti nel mirino di Renzi.

“La Procura di Firenze guidata da Luca Turco sostiene che le stragi di mafia del 1993 fossero finalizzare a sostenere Silvio Berlusconi. Siamo oltre il ridicolo”, scrive Renzi su Twitter accusando i magistrati di inseguire “la visibilità mediatica dei processi politici”. Poi un nuovo attacco: “Ma nel frattempo decide di non sgomberare un hotel abusivamente occupato da cui scompare una bambina di cinque anni”, aggiunge in riferimento alla vicenda di Kata, la piccola scomparsa circa un mese fa dall’ex Astor in zona Novoli. E quindi continua: “Lo stesso ufficio che anziché occuparsi dei reati commessi a Firenze nel 2023 sogna di riscrivere la storia di trent’anni fa – continua il leader di Italia Viva in un crescendo – Mai vista una Procura più delegittimata e squalificata”.

La sventagliata di critiche non è finita: “Inseguono il fantasma di Berlusconi e non toccano il racket delle occupazioni abusive. Ma non si rendono conto che sta diventando imbarazzante prima che incredibile?”, conclude Renzi. L’obiettivo degli strali di Renzi è il procuratore aggiunto Luca Turco – titolare del fascicolo sulle stragi insieme a Luca Tescaroli – che ha chiesto il rinvio a giudizio dello stesso leader di Italia Viva (che lo ha denunciato più volte, sempre senza successo) e del suo Giglio magico nel procedimento sulla fondazione Open.

Il tweet arriva nel giorno in cui è diventata nota la perquisizione nella casa di Marcello Dell’Utri, indagato come presunto mandante delle stragi di Cosa nostra del 1993 (in concorso con Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno). Nell’abitazione del fondatore di Forza Italia si sono presentati gli uomini delle Direzioni investigative antimafia di Firenze e Milano su mandato dei pm del capoluogo toscano.

L’attacco di Renzi, tra l’altro, arriva a pochi giorni dalla nomina – contestata dalla corrente progressista di Area – di Filippo Spiezia, membro italiano di Eurojust, a procuratore capo degli uffici fiorentini approvata lo scorso 5 luglio dal Consiglio superiore della magistratura. La vicenda ha sollevato uno scandalo politico per lo strappo istituzionale del vicepresidente dell’organo Fabio Pinelli, avvocato di nomina leghista, che ha scelto – violando la prassi seguita fino a quel momento – di esprimere il proprio voto in favore di Spiezia, decisivo per farlo prevalere su Ettore Squillace Greco, il capo dei pm di Livorno inviso a renziani e centrodestra perché ritenuto vicino ai vertici attuali dell’ufficio.

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