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Chiara Ferragni gioisce, la sua Fenice è valutata 75 milioni di euro e arrivano nuovi soci: “In molti credevano che non fossi abbastanza brava o intelligente”

"Molti altri hanno voluto essere dalla mia parte. A loro sarò sempre grata, e grazie alla loro energia continuerò a battermi per seguire le mie idee”, le parole dell'imprenditrice digitale sui social. Interessanti anche quelle di Fabio Maria D’Amato, general manager della società: "Con un pizzico di incoscienza, una visione sempre chiara, e scoprendo strada facendo anche molto coraggio, siamo andati avanti, diritto per la nostra strada"

di Francesco Canino

Il riassetto dell’azionariato della società a cui fa capo il brand di Chiara Ferragni si è ufficialmente concluso e le notizie per l’imprenditrice digitale sono più che buone. Da settimane nell’aria un rimescolamento dei soci e ieri si è si è conclusa ufficialmente l’operazione: al centro c’è la Fenice srl, società che detiene Chiara Ferragni Brand – si occupa del business legato alle licenze del marchio, dall’abbigliamento ai gioielli e presto anche dei profumi –, la quale aveva come primo socio con una quota del 40% Alchimia (società di investimento guidata dall’imprenditore Paolo Barletta), seguito con il 32,5% da Sisterhood, totalmente controllata da Chiara Ferragni. Questo fino a ieri, quando Alchimia ha ceduto il suo 26% di quote AVM Gestioni, società guidata da Giovanna Dossena, cui partecipano diverse famiglie di imprenditori italiani, fra cui Edoardo Tabacchi e Luca Bombassei.

L’ottima notizia per la Ferragni è la valutazione complessiva di Fenice, fissata a 75 milioni di euro. Numeri oggettivamente importanti, che raccontano di un trend di crescita esponenziale più che positivo: basti pensare che nel 2013 la Alchimia di Paolo Barletta aveva investito nella società dell’influencer cremonese poco meno di 400mila euro e in dieci anni ha avuto un ritorno di circa 75 volte. Merito del boom del brand Ferragni, con Fenice che nel 2022 ha raddoppiato i ricavi chiudendo a 14,2 milioni e con un giro d’affari a valore retail di 61 milioni, in crescita, rispettivamente, del 115% e del 134% sul 2021. Alchimia resterà socia di Fenice, anche se in piccola parte, e l’ingresso di nuove figure nel capitale significano nuova spinta propulsiva per gli affari e per gli investimenti.

Una strategia che vedrà Chiara Ferragni e il suo team sempre più protagonisti sul piano manageriale. Ecco perché vanno lette in controluce le parole di Fabio Maria D’Amato e quelle della stessa Ferragni, che sono andati ben oltre le note ufficiali affidando ai social i loro pensieri. “Questa è solo una nuova tappa del viaggio imprenditoriale iniziato anni fa e che mi ha visto combattere per far valere le mie idee. Ringrazio Fabio D’Amato che sei anni fa mi ha voluto affiancare nel cambio manageriale che dovevo dare alle mie società, e che con il suo talento professionale e generosità umana ogni giorno si batte per i miei stessi valori”, ha scritto l’imprenditrice digitale celebrando l’ingresso dei nuovi soci proprio come se fosse un nuovo inizio. E non manca una piccola stoccata contro chi, in passato, non ha creduto nel suo potenziale di imprenditrice. Il riferimento è forse al suo ex fidanzato, l’imprenditore e consulente Riccardo Pozzoli? Questa è solo un’ipotesi, visto che il suo nome non l’ha fatto ma resta vivo il ricordo della rottura insanabile tra i due, avvenuta nel 2019, quando Pozzoli avrebbe tentato di vendere il 45% delle azioni della Tbs Crew – la società che segue attività come la consulenza in digital marketing ai progetti di comunicazione per altri brand alla gestione della sua immagine in senso ampio, passando per operazioni di scouting – senza dirlo alla Ferragni (che nel frattempo stava partorendo il suo primo figlio). “In molti credevano che non fossi abbastanza brava o intelligente per combinare qualcosa di valore a lungo termine, mentre molti altri hanno voluto essere dalla mia parte. A loro sarò sempre grata, e grazie alla loro energia continuerò a battermi per seguire le mie idee”, ha concluso.

Ancora più inaspettato è lo sfogo di Fabio Maria D’Amato, general manager della società e braccio destro operativo di Chiara Ferragni, che attacca a muso duro i vecchi collaboratori. “Non c’è voluto molto per capire che i nostri predecessori erano più bravi a fare i discorsi motivazionali che a fare business, ma in quel momento a testa bassa volevamo solo rimboccarci le mani e seguire le nostre idee. Idee che tutti ci dicevano essere sbagliate e che ci saremmo pentiti della nostra scelta”, ha scritto su Instagram. Poi, l’inedita apertura sul piano privato, arrivando a rivelare di aver sofferto di disturbi alimentari per via dello stress e delle pressioni: “A ‘causa’ della mia volontà di supportare Chiara sono personalmente stato vittima di diverse metodologie di disincentivo al limite dell’intimidazioni da chi aveva altri interessi. Con un pizzico di incoscienza, una visione sempre chiara, e scoprendo strada facendo anche molto coraggio, siamo andati avanti, diritto per la nostra strada. Spesso io ho avuto paura, ancora più spesso mi sentivo perennemente sotto pressione, per questo sono ingrassato 15kg in quello che solo dopo ho scoperto essere un disturbo alimentare”. Infine, proprio come la Ferragni, anche lui volta pagina e si prepara a un nuovo inizio: “Oggi do il benvenuto a chi ha deciso di credere nelle nostre idee e nel lavoro che facciamo e faremo nei prossimi anni, e mi dimentico di chi ha provato a scoraggiarci. Oggi voglio ricordare nitidamente i nomi, i volti, le parole e il lavoro di chi in questi anni ci ha supportato e ogni giorno lavora al nostro fianco per dare forma e valore alle nostre idee”.

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