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Ultimo aggiornamento: 8:51 del 27 Giugno 2023

Russia, Caracciolo a La7: “Gli ucraini tifavano apertamente per Prigozhin. Ora sono amareggiati per il compromesso tra lui e Putin”

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“La rivolta di Prigozhin? Gli ucraini tifavano apertamente per lui, al contrario degli americani. Quando tra Putin e Prigozhin c’è stato questo compromesso, che poi vedremo cosa produrrà, le reazioni degli ucraini sono state piuttosto amareggiate“. Lo rivela il direttore di Limes Lucio Caracciolo che, nel corso di Otto e mezzo (La7), spiega i nuovi scenari emersi con l’ultima sortita di Evgenij Prigozhin. Dopo quasi due giorni di silenzio, infatti, il capo della Wagner in un audio diffuso sui suoi canali Telegram ha affermato che non voleva organizzare nessun golpe, ma solo protestare e difendere i suoi miliziani che non volevano passare tra le forze armate regolari russe.

Caracciolo spiega: “La mediazione di Lukashenko tra Prigozhin e Putin non è mai esistita. E come nota di colore, aggiungo che quello che avrebbe dovuto togliere le castagne dal fuoco per Putin è un signore che si chiama Ramzan Kadyrov, cioè il capo dei ceceni. Che una rissa tra russi venga risolta dai ceceni non è esattamente un’idea brillante“.

Dal punto di vista degli Usa, Caracciolo sottolinea: “Siccome Prigozhin rappresenta la fazione più guerrafondaia, più dura e ipernazionalista, gli americani, e forse anche altri, che sapevano di questa iniziativa di Prigozhin (peraltro, più che annunciata da lui stesso) hanno chiaramente fatto capire di non voler rischiare. E quindi hanno dato informazioni a Putin e comunque durante quelle ore non si sono sbilanciati, perché chiaramente una Russia destabilizzata o addirittura una Russia con un superfalco al comando non è esattamente l’interesse di nessuno“.

Il problema, ora, diventa ancora più spinoso per l’Ucraina e per l’Occidente, perché, afferma il direttore di Limes, “un capo di Stato che la mattina dice che sei un traditore e il giorno dopo negozia con te dandoti una specie di passaporto per fare quello che vuoi all’estero non fa una grande figura”. E quindi, aggiunge Caracciolo, “se devo fare la pace con qualcuno, ma quel qualcuno non è sicuro di essere al comando, e magari i suoi ordini non vengono eseguiti, io su cosa tratto?“.

Sul fronte ucraino, invece, Caracciolo precisa: “La famosa controffensiva ucraina, in corso più o meno da qualche settimana, non sta producendo affatto i risultati promessi. E lo dicono gli stessi governanti ucraini in maniera aperta. Questo succede per vari motivi, come la carenza di soldati e di munizioni e, cosa forse unica nella storia universale, l’aver annunciato sei mesi fa che avrebbero attaccato, perché nel frattempo i russi hanno costruito 4 linee di fortificazioni”.

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