Il fondo di private equity statunitense Kkr potrebbe aver alzato di due miliardi di euro la sua offerta per la rete Telecom (inclusi gli strategici cavi sottomarini della rete Sparkle) . È quanto emerge da indiscrezioni che riguardano il documento presentato ieri che conterrebbe un rilancio che porterebbe il valore complessivo dell’offerta a 23 miliardi di euro. Una cifra che però ancora non soddisfa i francesi di Vivendi, primi azionisti del gruppo italiano con una quota del 23,7%, che attribuiscono all’asset un valore di almeno 30 miliardi di euro. Secondo quanto riferito i francesi sono delusi dai rilanci arrivati da Kkr e dalla cordata concorrente Cdp-Macquarie per la rete di Tim.

Vivendi, a quanto viene spiegato, si attende che il cda di Tim bocci le proposte e, nel caso in cui venissero portate in assemblea – che per i francesi dev’essere in sede straordinaria – lo farà direttamente in qualità di socio, facendo valere la sua quota di maggioranza relativa. Il secondo azionista del gruppo telefonico è Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro) che detiene una quota del 9,8%. Cdp è, insieme al fondo australiano Macquarie, impegnata in un’offerta concorrente a quella di Kkr che ieri è stata a sua volta rilanciata. Il termine di validità di quest’ultima offerta è fissato al 30 luglio.

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