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Ultimo aggiornamento: 12:29 del 4 Giugno 2023

Gomez a La7: “Schlein nel linguaggio non può essere diretta come Meloni perché altrimenti le salta il partito. Establishment non l’ha votata”

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“Il problema di Elly Schlein è che non ha dietro un partito. Ha cioè un partito che non l’ha votata, perché gran parte di coloro che fanno parte dell’establishment e che sono iscritti nel Pd ha votato per Bonaccini. Se Schlein dice quello che pensa davvero, le salta il partito, anche perché è chiara la sua posizione sugli inceneritori. Forse è meno chiaro quello che pensa sulla guerra, ma potremmo avere delle sorprese “. Sono le parole pronunciate a In Onda (La7) da Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it e di Fq Millennium, in un dibattito incentrato sulle differenze di linguaggio tra la segretaria del Pd e Giorgia Meloni.
“Magari Schlein sarà meno efficace nel linguaggio rispetto a Meloni – sottolinea Gomez – ma non può essere diretta, perché deve tenere insieme un partito che non la vuole”.

Circa la presidente del Consiglio, il direttore del Fatto online osserva: “Prima Giorgia Meloni era vista come una sovranista e una populista con l’establishment che temeva per la sua presenza ma, come spesso accade quando le destre vanno al potere, Confindustria, il mondo della finanza, parte della grande burocrazia stanno con lei. Questo è accaduto molte volte in passato e cambia molto sia per i centristi, sia per il Pd che è stato spesso espressione di quell’establishment”.

E aggiunge: “Questa è una grande novità. Anche l’establishment ha voglia di allargarsi. Noi viviamo in un’epoca di post democrazia, non solo in Italia ma anche in altri paesi del mondo: rimangono in piedi le istituzioni e la possibilità di andare a votare, ma molto spesso le decisioni vengono prese altrove. Giorgia Meloni si inserisce lì e, da quello che si riesce a capire, aspira a essere un leader conservatore, proprio in previsione del fatto che forse le destre governeranno prossimamente l’Europa“.

Gomez a riguardo menziona le parole di Manfred Weber, presidente e capogruppo del Partito popolare europeo al Parlamento Ue, che circa un mese fa ha caldeggiato la costruzione di muri ai confini esterni dell’Europa per fermare i flussi dei migranti: “Queste cose non poteva dirle un esponente del Ppe fino a due anni fa. Adesso i popolari teorizzano proprio quello che dice la Meloni”.

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