Un Salone da record: 215mila visitatori, nonostante la pioggia. Lo si capiva camminando tra i padiglioni e dalle code per partecipare alle presentazioni. Grande successo anche per l’area dedicata agli autori indie: più di mille copie vendute con un incasso di 12mila euro. Ma quello che ha riempito di soddisfazione la responsabile del progetto, Sara Speciani, è stato notare che le persone entravano, sfogliavano i libri, li acquistavano e solo alla fine si rendevano conto che si trattava di autopubblicazioni. La scelta di non identificare lo spazio con “libreria Publisher” è stata vincente, e si è evitato la diffidenza e il pregiudizio nei confronti di questi autori. I visitatori sono stati colpiti dalla qualità dei libri, in particolare di quelli dedicati ai ragazzi.

Decisamente positivo l’incontro su “Il mercato del self publisher”: la sala piena, persone in piedi e tante domande. Perfino Andrea Pasino, responsabile Amazon KDP-Kindle Direct Publishing, ha dato qualche numero, ad esempio ha evidenziato che, negli ultimi due anni, il numero di autori che hanno guadagnato 50mila dollari o di più in royalty con KDP è aumentato del 40% e che in Italia in alcune settimane il 25% dei titoli della top100 kindle è self-published. Personalmente sono stata colpita dall’intervento di Enrico Guida, un libraio illuminato che non teme gli autori indie, al contrario li ospita nella sua libreria. Guida ha dato preziosi suggerimenti ai self per emergere, ad esempio non fermarsi alla pubblicazione ma preparare un progetto che si focalizzi sulla promozione. L’intervista completa è su leggereonline.com.

I commenti di chi ha partecipato

Per Donato Corvaglia, uno dei fondatori di Youcanprint, quest’anno l’area Self ha inteso valorizzare sia le opere pubblicate che gli autori, non solo ampliando a tre giorni l’esposizione ma anche migliorando nei dettagli l’allestimento e l’organizzazione, e nel lavoro di selezione delle opere. Scelte premiate dall’interesse dei visitatori e dal numero di libri venduti.

Molto positivo anche il commento di Andrea Pasino: il self-publishing sta crescendo in Italia e acquisendo sempre maggior rilevanza, lo dimostrano il tutto esaurito agli eventi e l’aumento delle persone interessate all’autopubblicazione.
Secondo Gabriele Dolzadelli, che quest’anno ha dato una mano facendo il consulente, l’area Self del Salone è rinata. Ci sono ancora molte cose da migliorare soprattutto nella gestione del parco autori, ma è evidente che quello che un tempo veniva definito dai detrattori come un “recinto per autori emarginati” è diventato solo un ricordo perché è stato dimostrato che lo scrittore indie può essere competitivo con l’editoria tradizionale, regalando emozioni a chi cerca belle storie.
Luca Rossi non ha dubbi: la zona “orgoglio indie” si è dimostrata vincente. Però auspica più coraggio e maggior apertura a YouTube e TikTok. Non ha apprezzato la scelta di aver sostituito nell’area la cartellonistica “Self” con quella “PRO”, quasi ad aver timore di esibire l’autopubblicazione.

Il nome “Stand Pro” non è piaciuto nemmeno a John McDillan che spera venga modificato con un appellativo che renda palese la presenza di autori indipendenti. Inoltre suggerisce rendere spendibile i “Buoni da leggere” distribuiti al Salone anche nell’area dedicata ai self.

Ma quello che ha generato più malcontento è il costo di partecipazione per i self: 350 euro+IVA sono troppi. Se n’è resa conto anche Sara Speciani che sta pensando di modulare in modo diverso la spesa, ad esempio facendo pagare meno agli autori che espongono i libri ma non sono presenti al Salone.

Però sono ancora molti gli aspetti da migliorare e da riformulare per 2024. Ad esempio, la responsabile del progetto sta pensando di aprire le vendite dei libri nell’area dedicata anche giovedì e venerdì, le giornate dedicate alle visite delle scuole. Nei prossimi giorni, inoltre, il Salone annuncerà un Comitato di indirizzo costituito da cinque donne con specializzazioni diverse per lo sviluppo dell’area professionale che comprende anche lo spazio dedicato agli autori indie.

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