di Margherita Cavallaro
Nonostante i miei sforzi so che non finirò questo blog in tempo per il 17 maggio, che è la giornata contro l’omobitransfobia, ma mi perdono perché tutti i giorni devono essere contro l’omobitransfobia. Perché proprio il 17 maggio comunque? Perché in quel giorno, nel 1990, l’omosessualità fu rimossa dall’elenco delle malattie mentali pubblicato dall’Oms, 33 anni fa. Gli anni di Cristo. Ed è ironico che proprio con questo tempismo chi ora controlla gli organi che dovrebbero essere garanti della legge e dei diritti civili di tutti stiano cercando di crocifiggere questi nostri diritti conquistati con così tanta fatica.
Ci sto mettendo tanto a scrivere questo blog perché, come potete immaginare, dire qualcosa di sensato a riguardo senza sparare sulla Croce Rossa non è scontato. Certo potrei parlare di Marco Mengoni che ha portato la bandiera arcobaleno all’Eurovision e ci ha fatto davvero fieri (ovviamente fieri non solo per la bandiera, ma anche per la performance da urlo), dimostrando ancora una volta che siamo una nazione migliore del governo che ci ritroviamo e che, considerando il risultato, quella è l’Italia che piace e riscuote successo nel mondo. Non voglio commentare oltre la faccenda, però, perché non voglio nemmeno avvicinarmi ad argomenti del tipo cosa significasse per lui quella bandiera. Se e quando se la sentirà, di quella bandiera ce ne parlerà lui.
Dall’altro lato siamo scivolati al 34esimo posto (su soltanto 49) per uguaglianza e tutela delle persone Lgbt+. Siamo su un ascensore che si è rotto e adesso stiamo precipitando verso lo scantinato. “Ma come?” sento già qualcuno biascicare “Il governo ha rilasciato un comunicato impegnandosi ad elargire più fondi a tutela delle vittime di omobitransfobia e il Senato ha passato all’unanimità una mozione per condannare i paesi in cui l’omosessualità è reato!”. Peccato che quei fondi sembrino essere gli stessi che, come riporta l’Espresso, sono stati finora bloccati dalla ministra Roccella. Insomma è come staccare la presa di un macchinario salvavita e poi voler fare la figura dell’eroina per averla riattaccata. Come rubare tutti gli estintori da una scuola, darle fuoco e poi correre a fare la salvatrice con gli estintori che aveva rubato alla scuola stessa. Capite che se quello che riporta l’Espresso è corretto siamo davvero a livelli di cattivo della Disney.
E poi c’è la condanna dei paesi in cui l’omosessualità è criminalizzata. Giustissimo ovviamente, ma come commentare questa affermazione quando in pratica fanno di tutto in casa nostra per renderci la vita un inferno? Perché prima di predicare bene e razzolare male non fanno una legge contro l’omobitransfobia? Perché non si decidono a concederci il matrimonio egualitario, che peraltro sarebbe un nostro diritto secondo la stessa Costituzione che il governo ha osato citare nel suo comunicato? Perché non la smettono di perseguitare e sfasciare famiglie i cui bambini vengono ora giuridicamente lasciati senza uno dei due genitori? Perché non vocalizzano la loro indignazione con i loro stati amichetti omofobi tipo, per dirne una, la Polonia? Sentite anche voi questa puzza? Chi ha scordato il pesce nel forno? O non sarà forse… ipocrisia?
Ma ne sono sorpresa in fondo quando si tratta di persone che stanno palesemente cercando di sdoganare il fascismo rifiutando di dichiararsi antifascisti e sbraitano “E allora le foibe?”, cercando di inculcare la narrazione che in fondo i fascisti non erano poi così cattivi e che gli antifascisti erano tutti comunisti non poi così buoni (il che, ovviamente, è un falsità storica)? Notare bene, non si sta parlando di sfumature umane per cui sicuramente percentuali di “buoni” e “cattivi” erano in entrambe le parti: si sta cercando pienamente di spostare la narrazione a favore di un gruppo piuttosto che l’altro. A favore di un gruppo che portava ebrei, omosessuali, zingari e dissidenti politici (tra le altre cose) nei campi di concentramento.
Il principio è sempre lo stesso: pestarti finché non sei a terra per poi tenderti una mano a dirti “Ecco, guarda cosa mi hai fatto fare…ma ti voglio bene per cui adesso ti aiuto a rialzarti”.
Forse è proprio su questo che dovrei fermarmi. Su questo bacio di Giuda da quei lupi travestiti da pecore. Su questi fascisti che per un giorno si sono messi una mantellina arcobaleno a coprire la loro fascia nera. E penso che anche questo dimostra quanto siano pusillanimi: non hanno nemmeno il coraggio di essere pienamente quello che chiaramente sono. Forse la differenza tra noi e loro è proprio questa: noi possiamo essere fieri di quello che siamo, ma è davvero difficile essere fieri di essere stronzi.