L’Unione europea ha multato Meta (Facebook) per 1,2 miliardi di euro, la più grande sanzione mai erogata dell’Ue contro un’azienda del web. Facebook avrebbe violato regole sulla protezione dei dati che richiedono alle piattaforme di garantire la sicurezza nel trasferimento delle informazioni sugli utenti dall’ Europa agli Stati Uniti. Le autorità europee hanno anche ingiunto al gruppo guidato da Mark Zuckerberg di interrompere l’invio dei dati entro 5 mesi. La multa supera quella da 746 milioni inflitta ad Amazon nel 2021, sempre per violazioni di regole sulla privacy. Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, ha dichiarato: “Siamo delusi di essere stati colpiti visto che utilizziamo schemi legali impiegati da migliaia di altre società che forniscono servizi in Europa. Questa decisione è errata, ingiustificata e costituisce un pericoloso precedente per le innumerevoli altre società che trasferiscono dati tra l’UE e gli Stati Uniti”. Clegg ha quindi annunciato che la società farà appello contro la decisione.

Quella è arrivata oggi è però solo l’ultima di una lunga serie di sanzioni a causa di pratiche di tutela della privacy degli utenti ritenute insufficienti. Nel 2019 Meta fu multata per 5 miliardi di dollari dalla Federal Trade Commission statunitense, in seguito allo scandalo Cambridge Analytica, la società inglese di l’elaborazione dati e profilazione degli utenti che aveva avuto accesso alle informazioni di utenti Facebook senza che questi ne fossero a conoscenza. Sebbene Facebook si sia spinta sino a minacciare di abbandonare l’Europa, il tempo concesso prima che diventi operativo l’obbligo di interrompere il trasferimento dei dati, lascia margini per concordare nuove modalità, rispettose delle normative sulla privacy, che scongiurino l’addio. L’erogazione della multa coincide con il quinto anniversario dall’introduzione del regolamento generale sulla protezione dei dati Ue (Gdpr), testo considerato il punto di riferimento mondiale per la tutela della privacy. Da maggio 2018, le autorità di regolamentazione dell’Ue hanno il potere di imporre multe fino al 4% del fatturato di un’azienda per le violazioni più gravi.

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