Non c’è pace per Harry e Meghan che dal giorno del loro incontro, fidanzamento e matrimonio fino alla Megxit e alle polemiche scatenatesi dopo l’ormai famigerata intervista a Oprah e l’autobiografia Spare, non sono ancora riusciti a conquistare la tanto agognata libertà dalla morsa dei tabloid e di quella stampa che non perde occasione per cogliere in fallo la coppia. Perché l’impressione è proprio questa, che al di là degli accadimenti e di quanto possano essere amplificati dal fatto che si tratta non solo di due personaggi pubblici ma di due membri, anche se non più in servizio attivo, di una delle famiglie reali più popolari in tutto il mondo, certa stampa tenda a dipingere i duchi di Sussex come malati di protagonismo sempre in cerca di notizie che possano far tremare la Corona.

In realtà ciò è vero ma solo in parte perché come abbiamo recentemente appreso dalle vicende giudiziarie che riguardano alcuni giornali del gruppo Murdoch contro cui il principe Harry ha intentato una causa, i media e gli organi di stampa sono perfettamente in grado di determinare l’ascesa del consenso o del dissenso intorno a una figura pubblica come probabilmente è successo per l’attuale regina Camilla e per Meghan Markle con risultati diametralmente opposti.

Per il secondogenito di Diana, e sarebbe difficile dargli torto almeno su questo punto, la famiglia reale sarebbe venuta a patti con la stampa britannica per fare in modo che Camilla Parker Bowles nel corso degli anni venisse descritta e ritratta in modo da far dimenticare agli inglesi, e non solo a loro, la sua figura di “amante” e “terza incomoda” fino a farla diventare la compagna e consorte perfetta per l’attuale re Carlo.

L’esatto contrario di quello che sarebbe successo nei confronti di Meghan dipinta come un’arrivista manipolatrice in grado di convincere Harry ad allontanarsi dalla famiglia e a creare un divario non più sanabile con suo padre e suo fratello. In realtà, chiunque abbia visto l’intervista che i Sussex hanno rilasciato a Oprah Winfrey, si è reso conto che esisteva un’altra versione dei fatti che evidenziava, oltre alle famose accuse di razzismo, soprattutto i difficili momenti vissuti dalla coppia per via della depressione e dei pensieri suicidi di Meghan e la totale mancanza di empatia e aiuto da parte di Buckingham Palace.

Viene quindi naturale chiedersi se ciò che è accaduto dalla Megxit in poi sia realmente frutto delle manie di protagonismo di Meghan e dei deliri persecutori di Harry o, più probabilmente, di un atteggiamento di ostilità che la Corona nutre nei confronti dei duchi dopo la loro fuga negli Stati Uniti. E’ innegabile che la mancata presenza di Meghan al capezzale della regina Elisabetta il giorno della sua dipartita così come la sua assenza all’incoronazione di re Carlo abbia fatto tirare un grande sospiro di sollievo agli attuali regnanti Carlo e Camilla e ai duchi di Cambridge William e Kate e il gelo che corre tra i Sussex e il resto della famiglia reale è palpabile anche nella totale mancanza di una reazione della Corona alla notizia dell’incidente che la coppia avrebbe scampato per un pelo a New York.

Proprio ad un paio di giorni dall’anniversario di matrimonio che la coppia festeggerà nella villa di Montecito con pochi intimi amici, Harry e Meghan hanno dovuto fare i conti con una dozzina di paparazzi che dopo un evento a cui avevano partecipato con Doria Ragland, madre di Meghan, li avrebbe inseguiti per le strade di New York rischiando di causare un pericoloso sinistro. Mentre il portavoce dei Sussex ha parlato di un inseguimento quasi catastrofico con collisioni sfiorate più volte con altri automobilisti, pedoni e agenti di polizia, la notizia è stata in qualche modo ridimensionata da parte del tassista che ha dichiarato di non aver mai avuto la percezione di un reale pericolo e soprattutto da parte di alcuni commentatori e media che accusano la coppia di aver ingigantito e strumentalizzato un avvenimento allo scopo di far parlare di sé.

Se da una parte è innegabile che Harry non abbia mai completamente superato il trauma della morte della madre, la compianta Lady Diana, inseguita dai paparazzi nel tunnel dell’Alma a Parigi e può aver vissuto questo episodio in maniera amplificata ed esageratamente drammatica, dall’altra parte è altrettanto innegabile che un inseguimento da parte di dodici fotografi che circondano un auto in corsa e la inondano con la luce abbagliante dei flash in una città densamente popolata e trafficata è qualcosa che potrebbe mettere a rischio la sicurezza di automobilisti, passanti, pedoni.

Lo stesso sindaco di New York, Eric Adams, ha giudicato irresponsabile il comportamento dei paparazzi a caccia di Harry e Meghan e ha dichiarato: “anche un inseguimento di dieci minuti (e non di due ore come è stato riportato) sarebbe estremamente pericoloso in una città come New York, abbiamo molto traffico, molti movimenti, un sacco di gente che usa le nostre strade. Non ci sono molti tra noi che non ricordano come è morta sua madre. Sarebbe stato orrendo perdere la vita di un passante innocente durante un inseguimento come questo o se qualcosa fosse successo a uno di loro”.

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