Torna Siouxsie Sioux per un’unica data italiana, domenica 7 maggio presso il Teatro degli Arcimboldi di Milano. Se non avete il biglietto in tasca, non affannatevi, il concerto (organizzato da Dna Concerti) è andato sold-out nell’arco di poche ore, la data è blindatissima! In verità l’intero tour europeo pare esaurito, d’altro canto, stiamo parlando di un evento vero e proprio, considerando che l’artista, leader dei Siouxsie and the Banshees, non si esibisce dal lontano 2013; pareva, infatti, si fosse ritirata, scegliendo una vita in campagna, in mezzo ai gatti…

Questo blog si è già occupato di Lei nei consueti 9 punti. Successe all’ombra dei suoi 62 anni, compiuti nel 2019 (e quindi il 27 maggio ne farà 65), cos’altro si potrebbe aggiungere a quanto già scritto? Ma certamente altri nove punti! Cominciamo.

1. Sia chiara una cosa, Siouxsie torna per mozzare le teste a quelle povere fesse, illuse di averle usurpato il trono. Avrebbero dovuto aspettarselo che da un giorno all’altro sarebbe tornata con la scure alzata… tornata per rivendicare una cosa soltanto: in ambito rock, esistono molte regine ma una sola Imperatrice è destinata a regnare per sempre, il suo nome è Siouxsie Sioux. Della serie: “ridatemi il mio mantello, la corona, sento in me desideri immortali” (cit. Cleopatra).

2. Le ultime date live che la vedono protagonista riconducono al 2013, ergo, sono dieci anni che non si degna di rendere omaggio ai propri sudditi. Ma lei, d’altronde, appartiene a quella ristrettissima cerchia di artisti che vivono oltre le misere consuetudini mortali; a definirla è la memoria, la quale ci ricorda che in alcuni momenti rilevanti della storia della musica Lei non soltanto era presente ma ne era – neanche a dirlo – indiscutibile protagonista.

3. Era presente quando nacque il Punk, essendo parte integrante del “Bromley Contingent”, un raggruppamento di persone veramente emarginate della città. Era presente anche sul palco del “100 Club” di Londra per quel leggendario Festival Punk in cui tra gli altri suonarono Clash e Sex Pistols. Era il 21 settembre del 1976, fu il suo primo concerto: Steve Severin al Basso, Marco Pirroni alla chitarra (visto successivamente negli Adam and the Ants) e Simon Beverly alla batteria. Un disastro annunciato: “Siete degli stolti! Che cosa credevate – disse in seguito – volevamo farci cacciare, era quello il nostro obiettivo”. Avevate dubbi?

4. Era protagonista anche quando i Clash rifiutarono di condividere la strumentazione con i Banshees ad un concerto. Protestarono per la svastica da lei indossata al braccio. A riguardo, disse: “Molte persone si aspettano che io mi trovi imbarazzata per quella cosa, in verità non lo sono affatto, direi piuttosto che sono particolarmente scocciata. Non ho mai voluto fare dell’apologia, non era assolutamente un fatto politico, a me piacciono le immagini veramente forti e potenti e quella la è, non mi sono mai preoccupata di trovarci un altro significato e men che meno di giustificarmi”. Per molto meno Sinead O’Connor ancora oggi paga certe prese di posizione (cfr. la foto del Papa stracciata); a lei, invece, tutto è concesso visto che è l’Imperatrice.

5. Suspect Magazine al tempo di Israel (singolo uscito nel 1980) scrive: “I Banshees sono nevrotici ed associali, intenzionalmente sprofondati nel pozzo della morte, della decadenza che incoraggia chiunque a fare lo stesso. Siouxsie è priva di sentimenti, è ‘santimoniosa’, strega, puttana, gelida”. Quando le fu letto quanto scritto dal giornale, commentò dicendo: “Beh, che dire? Restano dei fottuti incapaci ma quello che affermano è tutto vero”.

6. Era presente quando l’industria musicale decise di farne un manifesto gotico. Parliamo di anni in cui la musica cosiddetta dark ancora non era nemmeno classificata; Lei, soltanto lei, avrebbe potuto incarnare scientemente quella figura, ma Suzie, notoriamente riottosa a qualunque tipo di etichetta, comincia ad agitare la scure. Al giorno d’oggi restano ai posteri alcune dichiarazioni abrasive sull’industria e sul circo darkettone che non possono essere dimenticate (le trovate nei nove punti precedenti); al solo nominarle il termine goth, state pur certi che la testa che vedrete rotolare giù dalla scogliera sarà la vostra.

7. Ancor prima di diventare “Siouxsie”, a scuola, i compagni, la chiamavano “la strega”. A riguardo dice: “Spesso sdraiata sul pavimento mi fingevo morta, arrivai al punto di tentare veramente il suicidio, proprio per attirare l’attenzione dei genitori. Della madre deceduta dice: “L’ho amata profondamente ma è stata anche una figura molto negativa per me, al punto da arrivare a odiarla. Per lungo tempo pensarmi madre è stata la questione che più mi mandava in confusione, per questo ho scelto di non diventarlo”.

8. L’immediatezza del suo carattere tendente a voler giungere subito ai risultati prefissi, senza darsi il tempo di imparare, le crea notoriamente più di un problema. Ma è proprio per questa sua prorompente immediatezza, espressa facilmente attraverso il canto che Siouxsie magnetizza e cattura chiunque partecipi al rituale di un suo concerto (da “Siouxsie and the Banshess”, Edizioni Agonia). Se ancora non l’avete capito, trattasi di una personalità debordante, aggressiva e misteriosa. Nonostante ciò, esistono persone che possono raccontare di averla intervistata ed essere uscite vive e vegete dall’incontro, ricordandola, anzi, come una donna dolce, sensibile quanto disponibile.

9. Che cosa aspettarsi dal concerto di domenica? L’attesa dei fan è febbrile. Dall’entourage della cantante filtra il massimo riserbo; mancano foto recenti, non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali, tantomeno una nuova fatica discografica. Di Lei si ricordano le ultime esibizioni, quando in forma strepitosa giunse anche nella nostra penisola per quattro date memorabili, entro le quali eseguì i grandi successi della carriera. E dal punto di vista estetico che cosa dobbiamo aspettarci? Si registrano apparizioni in splendida forma a qualche sfilata di moda ma piuttosto datate (2015 circa). Dopo quelle foto, il nulla. Difficile pensarla in mezzo ai gatti in ciabatte, figuriamoci in toni dimessi sul palco… Ai sudditi piace immaginarla come era un tempo: bella, algida, austera e soprattutto livida nel suo sguardo sprezzante mentre canta Spellbound. Ai sudditi piace immaginarsi domenica davanti al palco – di nero vestiti – con gli occhi bistrati; genuflessi e adoranti, al cospetto dell’unica vera imperatrice della musica rock.

Ps. Il post è stato scritto il giorno prima del debutto europeo, avvenuto il 3 aprile in Belgio.

Vi lascio con la consueta playlist di Spotify connessa a questo blog e che potrete ascoltare gratuitamente sul mio canale.

Buon ascolto”

9 canzoni 9 … in mezzo ai gatti di Siouxsie

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