Veramente un professore di Fisica non ha titolo a parlare della guerra in cui siamo coinvolti? E più in generale di questioni politiche? Il ministro della Difesa si è nascosto rispetto alla affermazione, per lui imbarazzante, sul suo eventuale conflitto di interessi con le industrie che fabbricano armi, sviando l’attenzione. Il ministro ha affermato che lui non parla di questioni di Fisica e quindi un professore di Fisica non dovrebbe parlare di argomenti politici. Mi sono sentito coinvolto in questa affermazione perché anch’io che sono medico a volte, come ora, parlo di politica, pur non avendo mai svolto alcuna attività di questo tipo (anzi me ne sono tenuto accuratamente alla larga). Dovrei tacere?

A mia discolpa posso affermare che faccio certe affermazioni perché ci credo (forse posso scrivere quello in cui credo perché non ho interessi politici). Se è vera la tesi sostenuta dal ministro, allora dovrebbero essere silenziati i muratori, i poliziotti, le casalinghe etc. Quindi solo i politici potrebbero parlare di questioni politiche? La mia risposta è: assolutamente no! L’etimologia cioè l’origine della parola deriva da “polis” che significa città e indica l’interessarsi del cittadino all’arte di governare. Tutti i cittadini in democrazia possono, anzi devono parlare di politica, indipendentemente dalla professione che esercitano e dalle competenze di cui dispongono.

I politici di professione non sono più titolati a parlarne, anche perché sono in continuo conflitto di interessi. Sono, per definizione, di parte e perciò omettono di criticare i loro compagni di partito mentre mettono sulla graticola gli avversari. Per questo motivo sono, giustamente, ritenuti da tutti i cittadini come bugiardi incalliti che non esprimono appieno il loro pensiero. Il loro mestiere è affermare che anche la più grande fesseria, attuata dal partito a cui appartengono è corretta a prescindere. Ben venga quindi una voce fuori dal coro dei politici che, come nella classica favola, trova il coraggio di affermare: “il re è nudo”.

Nel caso specifico il professor Rovelli ha affermato che il ministro della Difesa ha un grande conflitto di interessi in quanto in un recente passato piazzava gli armamenti e ora commissiona tante armi per inviarle sul teatro di guerra. A mio avviso il ministro deve rispondere a questa domanda: si trova in conflitto di interessi? Io sinceramente non lo so, ma sono curioso di conoscere la risposta. Non è corretto sviare in modo pretestuoso l’attenzione su una presunta incapacità di un cittadino di parlare della cosa pubblica. Occorre affermare che la presenza di voci fuori dal coro dei politici di mestiere, anche se sgradite, sono utili perché portano nuove idee e esprimono una parte dell’opinione dei cittadini. La possibilità che tutti noi, non politici di professione, rimaniamo zitti perché potremmo dire delle fesserie è da rigettare. I politici eletti hanno, temporaneamente, l’appoggio dei cittadini, ma non dispongono di capacità superiori agli altri per quanto concerne le idee.

Purtroppo questa metodica di sviare le domande scomode e non rispondere è diffusa. Anche i presentatori del concerto del 1 maggio hanno cercato di occultare la domanda, parlando della necessità di un contradditorio. Quando la componente stragrande dell’informazione si attesta sull’opinione A, se una persona esprime l’opinione B non ha senso rivendicare la necessità che ci sia in contemporanea chi esprime la A. Un ministro ha tutti i mezzi per far sentire la sua voce, non è un cittadino inerme che riceve un’accusa, per cui non ha alcuna logica affermare che deve essere presente.

I giornalisti dovrebbero incalzare il politico a rispondere e soprattutto a chiarire se, una volta ultimato il suo incarico, tornerà a piazzare le armi; questo è ciò che ci aspetteremmo da un’informazione imparziale, indipendentemente dal fatto che la redazione sia più o meno a favore della guerra in Ucraina. Purtroppo oramai abbiamo la sensazione, suffragata da constatazioni continue, che l’informazione, come la politica, sia schierata. Se appartengo allo schieramento A farò a fette, con argomenti pretestuosi ogni affermazione di chi appartiene allo schieramento B, indipendentemente dal contenuto. Secondo molti questa pratica, a prescindere dalla fazione di chi la esercita, è veramente triste e lasciatemi dire disgustosa…

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