Alcune auto segnano un prima e un dopo nella storia di una casa automobilistica e la CX-5 è proprio una di queste. Con questo crossover di medie dimensioni – 4,57 metri di lunghezza per 522 litri di bagagliaio – Mazda è diventato un brand di respiro globale. Infatti, da quando ha debuttato nel 2012 la CX-5 è stata venduta in tutto il mondo in tre milioni e mezzo di esemplari; inoltre nel 2022 è stata la Mazda più venduta globalmente con 365.135 unità, che rappresentano oltre un terzo di tutta la produzione del brand di Hiroshima.

Parlando di Europa, una nuova Mazda su quattro è una CX-5, un rapporto che fa capire perché la casa giapponese continui ad aggiornarla anno dopo anno. Con il model year 2023 la gamma si amplia a quattro allestimenti e due versioni speciali, il sistema di infotainment implementa la connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay e tra i motori debutta il 2.0 Skyactiv-G mild hybrid da 165 CV che avevamo già visto sulla Mazda3.

È lui il protagonista della nostra prova, durante la quale abbiamo riscontrato prestazioni globalmente brillanti, anche se per trovarle bisogna far ballare l’ago del contagiri oltre i 4.000 giri. Del resto i rapporti del cambio sono lunghi e il quattro cilindri aspirato ha bisogno di superare certi regimi per dare il meglio.

Una guida un po’ vecchia scuola, un po’ come il rapporto che la CX-5 instaura con chi la guida: onesto e sincero. Lo sterzo di questa Mazda non è quello che normalmente si trova su un crossover di questa categoria, perché è preciso e diretto. Anche il cambio manuale ha gli stessi pregi, a cui si aggiungono la corsa corta e gli innesti secchi. In questo modo si riscopre la guida genuina, fatta di sensazioni e fedeltà ai comandi. Pure i consumi non deludono: considerando utilizzo misto tra percorsi urbani, extra-urbani e autostrada, abbiamo registrato una media di 13/14 km con un litro e senza stare particolarmente attenti allo stile di guida.

Tutto questo con un alto livello di comfort e, del resto, in questa categoria dotazioni come i doppi cristalli anteriori per migliorare l’insonorizzazione sono abbastanza rare. Un’altra chicca, che si sente ma non si vede, è il G-Vectoring Control, cioè un sistema elettronico di regolazione della coppia del motore in relazione all’angolo di sterzata che rende la guida più fluida. Di conseguenza la CX-5 restituisce sensazioni di guida piacevoli, poiché l’assetto non è mai troppo morbido, anche se il suo scopo principale è la comodità. Si può viaggiare per ore senza stancarsi: i sedili sono confortevoli anche per i passeggeri posteriori, che dispongono di tanto spazio sia per la testa che per le gambe. Il bagagliaio ha una capacità di 506 litri e il portellone ad azionamento automatico, caratteristiche che la rendono perfetta come prima auto di famiglia.

La CX-5 è anche molto versatile, perché può affrontare il fuoristrada leggero senza troppi problemi e se la cava bene negli ambienti cittadini: qui le dimensioni sono sempre ben gestibili, anche grazie al sistema di telecamere che include la visione “aerea” della vettura. La dotazione di serie è molto ricca e nelle versioni top ci sono allestimenti come gli interni in pelle nappa, il rivestimento del “soffitto” in tessuto nero con illuminazione a led, i cerchi in lega da 19 pollici, gli inserti in legno e lo specchietto retrovisore senza cornice.

Inoltre il volante e tutti e cinque i sedili sono riscaldabili; quelli anteriori sono anche ventilati ed è una caratteristica che in estate si apprezza molto. A questo si aggiunge una buona dose di tecnologia con l’head-up display, le prese USB-C e con l’aggiornamento del sistema di infotainment il cui monitor è diventato touch, ma anche con l’aggiunta di sistemi di sicurezza come il monitoraggio dell’angolo cieco, l’allerta in retromarcia, i fari abbaglianti automatici e il mantenimento di corsia, mentre la frenata automatica di emergenza riconosce anche i pedoni e i ciclisti. Tutto questo con prezzi a partire da 36.700 euro.