“Caro pene, dopo 27 anni che ci conosciamo è la prima volta che ti guardo in faccia e devo dire che sei un gran bel pene. Mi sono sempre interrogato su come fosse il mio glande e oggi che posso finalmente dire di avere anche un bel glande… Sono felice di aver fatto questa operazione. Sono molto fiero di come l’hai gestita. Sei guarito, hai superato i 40 giorni in maniera egregia e non vedo l’ora di poterti usare di nuovo”. Chi descrive così bene il suo pene? Tommaso Zorzi ospite del podcast condotto da Diego Passoni “Cazz* nostri“, uno spazio per parlare senza tabù di tematiche maschili spesso affrontate con imbarazzo o disagio. E Zorzi ha parlato della sua circoncisione: “Era una cosa che avrei dovuto fare anni fa, la prima visita la feci quando avevo 17 anni. Non ho ancora avuto rapporto con altri, ma mi sono fatto delle pippe ed è come prima”. Poi, alcuni dettagli sull’operazione: “Ho capito che mi devo lubrificare di più, anche solo con l’autoerotismo. Non ho fatto una circoncisione completa, c’è ancora della pelle. Io per 15 anni sono andati avanti comunque, un po’ così. Quando farò l’amore sarà come la prima volta. La sto vivendo come una nuova verginità. Con il senno di poi, questa operazione avrei voluto farla 10 anni fa. Per un mese mi sono svegliato ogni mattina in erezione e avendo dei punti ho dovuto mettere del ghiaccio per fare rientrare l’erezione”. Su Issalute.it si legge: “La circoncisione è una pratica chirurgica che consiste nella rimozione totale (circoncisione propriamente detta) o parziale (più correttamente chiamata postectomia) del prepuzio, il lembo di pelle scorrevole che riveste il glande, la parte terminale del pene. È indicata per scopi di prevenzione e di cura nei casi di restringimento del prepuzio (fimosi) o in presenza di determinate malattie, come ripetute infiammazioni del glande. La circoncisione viene anche eseguita per motivi religiosi o come simbolo di identità culturale”.
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