Caos nella maggioranza sulla strada da seguire per rimediare ai ritardi nella spesa delle risorse europee del Pnrr. Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari ha detto per la prima volta quello che nessun esponente del governo Meloni finora aveva ipotizzato pubblicamente: l’Italia potrebbe non solo spostare alcuni progetti non realizzabili entro il 2026 sotto un altro “cappello”, ma addirittura gettare la spugna ammettendo di non essere in grado di utilizzare tutti i 209 miliardi. Dichiarazioni che hanno costretto Palazzo Chigi a una rapida smentita dell’esponente di maggioranza. Inevitabile visto che nel frattempo la premier Giorgia Meloni, a margine della visita al Vinitaly, aveva detto di “non prendere in considerazione l’ipotesi di perdere le risorse”. Fonti di governo hanno dunque ribadito la versione ufficiale: “stiamo lavorando per rimodulare il piano” eliminando i progetti che non possono essere portati a termine entro il 2026 ma “lo spazio che si libera” sarà utilizzato “su altri progetti per i quali i finanziamenti possono essere spesi entro giugno 2026”. Al contrario l’idea di “rinunciare a parte dei fondi” non è sul tavolo.

Una confusione che dà nuova sponda alle opposizioni per attaccare il governo: “Spostare i fondi, chiedere rinvii, cambiare i progetti: sul Pnrr nel Governo Meloni e nella maggioranza è caos totale”, nota il Pd. “Basta scaricabarile, basta ritardi: il ministro Fitto venga subito in Parlamento a spiegare cosa sta succedendo”. Dal Movimento 5 Stelle Filippo Scerra aggiunge che “La maggioranza è più confusa che mai. Il duo Meloni-Fitto chiaramente in affanno, il capogruppo della Lega Molinari addirittura arriva a ipotizzare di rinunciare a una parte dei fondi per i quali abbiamo dovuto lottare in Europa. Vista la loro evidente difficoltà,si facciano aiutare: non possiamo permetterci di perdere un euro. Bisogna correre e fare tutto il possibile, non certo alzare bandiera bianca”.

“Giusto ridiscutere il piano con la Commissione europea, o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito“, ha detto Molinari parlando ad Affaritaliani.it. Una frase pesante, considerato che il Carroccio esprime il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – tra quelli a cui fanno capo più fondi – che tre giorni fa giurava: “Il nostro obiettivo è investire fino all’ultimo euro“. Ora invece Molinari non solo loda Fitto che “ha fatto bene a invitare a fare un ragionamento serio sui progetti da realizzare perché, pensando soprattutto alle grandi opere, alcuni sono impossibili da realizzare entro il 2026 a causa della burocrazia e della mancanza di personale“, ma aggiunge che “occorre chiedersi se serva veramente impiegare così tanti fondi su certe partite. Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l’Ue per fare cose che non servono?”.

Meloni dal canto suo continua a sostenere di non essere preoccupata dai ritardi perché “stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista“. La leader di FdI ammette solo che “su alcune cose bisogna verificare la fattibilità“, come appunto aveva già detto il ministro agli affari europei e al Pnrr Raffaele Fitto. Ma “non prendo in considerazione l’ipotesi di perdere le risorse”, appunto. “Prendo in considerazione l’ipotesi di farle arrivare a terra in maniera efficace e tutto il lavoro che questo richiede è un lavoro che noi faremo”.

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