Elisa Vigna, ricercatrice italiana del Centro nazionale per la ricerca e la prevenzione del suicidio del Karolinska Institutet, ha spiegato che “il nostro stato d’animo ci fa produrre con il sudore dei segnali chimici che comunicano quello che proviamo. E i risultati del nostro studio preliminare, che ha combinato l’esposizione all’odore di sudore con la psicoterapia, hanno mostrato benefici nel trattamento dell’ansia sociale rispetto alla sola terapia tradizionale, con un miglioramento del 39% contro una riduzione media dei sintomi del 17%”. Lo studio pilota è stato presentato al Congresso Europeo di Psichiatria di Parigi e di fatto ha reclutato solo 48 donne, di età compresa tra i 15 e i 35 anni, a cui era stata precedentemente diagnosticata l’ansia sociale. “In questo studio viene recuperato il nostro senso più antico, quello dell’olfatto, che da sempre ha svolto la funzione di riconoscimento dei legami”, commenta per IlFattoquotidiano.it il professor Claudio Mencacci, psichiatra, direttore emerito di neuroscienze al Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinfp. “Basti pensare al legame che si instaura tra la mamma e il suo bambino, alla capacità delle madri di riconoscerlo dall’odore; o da come possiamo individuare il nostro potenziale partner attraverso il suo odore e l’azione dei feromoni, potenti sostanze biochimiche volatili che possono innescare reazioni comportamentali diverse e che fungono in particolar modo da richiamo sessuale. L’odore, una volta memorizzato nell’area dell’ippocampo che è il nostro cervello più arcaico, evoca i nostri ricordi”.

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“Annusare il sudore calma l’ansia”: il nuovo studio e l’analisi dell’esperto

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