Il Consiglio dell’Ue ha dato il via libera al regolamento sulle emissioni di Co2 delle auto che introduce il divieto di immatricolazione per i veicoli a motore termico dal 2035. Il voto è avvenuto nel Consiglio Energia e ha visto l’astensione dell’Italia, dopo una posizione di netta contrarietà ribadita fino a oggi. Confermata la linea della vigilia, con l’inclusione degli efuel, come chiesto dalla Germania, e l’esclusione dei biocarburanti che invece l’Italia aveva fortemente caldeggiato anche in considerazione del ruolo di Eni (controllata al 30% dal Tesoro) nel settore. Gli e-fuel sono carburanti prodotti combinando idrogeno e carbonio non di origine fossile mentre i biocombustibili sono il risultato di processi chimici che utilizzano colture agricole e rifiuti organici. Nonostante lo smacco l’Italia ha deciso di non votare contro – come fatto dalla Polonia – e ha scelto l’astensione avendo constatato – questa la rivendicazione – che da parte della Commissione c’è una “apertura” sui carburanti neutri in termini di rilascio di anidride carbonica. In realtà, secondo a quanto si apprende, la Commissione non ha intenzione di proporre l’uso dei biocarburanti per le autovetture nuove, perché questo tipo di alimentazione, a differenza dei carburanti sintetici, non è a impatto zero in termini di anidride carbonica.

Per provare ad indorare la pillola il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin ritiene che questo sia comunque un mezzo successo del governo italiano. “Ci adopereremo, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione europea, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di Co2″, afferma annunciando il voto di astensione dell’Italia. Alla fine però concede: “Consideriamo che la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici rappresenti un’ interpretazione troppo restrittiva“. La stessa linea era stata sostenuta ieri dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Sulle auto “una cosa l’abbiamo ottenuta, si è aperta una strada, grazie alla sveglia che abbiamo dato all’Europa, per la salvaguardia del motore endotermico che è estremamente importante per tutta la nostra filiera dell’automotive. Vedremo domani, nei prossimi giorni, settimane e mesi perché è iniziata una strada che deve portare alla neutralità tecnologica”.

L’Italia, ha continuato il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin “prende nota della dichiarazione scritta della Commissione sul considerando 11 del nuovo regolamento sulle emissioni delle automobili e dei furgoni, relativo all’immatricolazione dopo il 2035 dei veicoli con motore endotermico che funzioneranno con combustibili neutri in termini di Co2. Il riconoscimento da parte della Commissione che tali veicoli potranno ancora essere prodotti e che, quindi, contribuiranno anch’essi al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dal regolamento è uno sviluppo positivo. Consideriamo questo sviluppo – ha aggiunto il ministro – una risposta all’invito formulato in tal senso con la dichiarazione diffusa dall’Italia il 28 febbraio scorso che ha portato a posporre il voto sul provvedimento che oggi viene sottoposto alla valutazione degli Stati Membri. In tal senso prendiamo atto dell’impegno della Commissione ad attuare il considerando 11 prima del riesame degli obiettivi del regolamento previsto per il 2026, presentando proposte di atti legislativi già nei prossimi mesi. Alla luce di questa apertura l’Italia ha chiesto un confronto più approfondito tra gli Stati Membri per renderla più efficace, comprendendo tutte le soluzioni disponibili”.

“Da un lato – ha proseguito – apprezziamo dunque la scelta di riconsiderare i motori endotermici indispensabili per la sostenibilità economica e sociale di molti Paesi dell’Unione, dall’altro, consideriamo che la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici rappresenti una interpretazione troppo restrittiva che non consente ancora una piena attuazione del principio di neutralità tecnologica per il quale l’Italia si è sempre battuta sulla base di dati tecnici e scientifici. Siamo infatti convinti che anche i biocarburanti possano rientrare nella categoria dei combustibili neutri in termini di bilanciamento complessivo di Co2 e contribuiscano alla progressiva decarbonizzazione del settore. Ci adopereremo pertanto, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2 e nel merito della decisione finale di questo Consiglio, auspicando un successivo e proficuo confronto, esprimiamo il voto di astensione”.

“Non si comprende il motivo per cui esultino i ministri Pichetto Fratin e Urso cantando vittoria quando a vincere sono i motori endotermici con carburanti sintetici. Questa è la sconfitta, drammatica, politico diplomatica per l’Italia che, con il suo no di alcune settimane fa al regolamento sull’auto elettrica, ha favorito i carburanti sintetici prodotti dalla Germania. La proposta italiana è stata bocciata anche perché ambientalmente è insostenibile.” Così in una nota, Angelo Bonelli co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.

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