Se dovessimo avviare le pulizie di primavera con l’obiettivo di rendere ai batteri la vita difficile nella nostra casa, probabilmente partiremmo da punti comunemente ritenuti critici come il gabinetto o il luogo dove riponiamo la pattumiera. Ma forse rischieremmo di tralasciare angoli apparentemente “innocenti”, che invece nascondono molti più ospiti indesiderati di quanti ci potremmo aspettare. Eccone dieci e più tra i più sporchi delle nostre case: dai cuscini fino alla borsetta dei trucchi. Secondo uno studio del Servizio di ispezione e sicurezza alimentare del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (FSIS), più di 200.000 specie diverse di insetti, batteri e funghi vivono nelle nostre case. E sebbene la maggior parte di essi sia sostanzialmente “innocua” per gli esseri umani, altri potrebbero non essere così “amichevoli”.
Salute
Occhio ai batteri: dalla borraccia alle spugne, ecco i dieci oggetti “insospettabili” più sporchi della tavoletta del wc
AVANTIOcchio ai batteri: dalla borraccia alle spugne, ecco i dieci oggetti “insospettabili” più sporchi della tavoletta del wc
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- 17:15 - For Women in Science, Sobiecka (L’Oréal Italia): "Donne fondamentali per futuro ricerca"
Milano, 17 giu. (Adnkronos) - “Per noi sostenere le donne nella scienza significa semplicemente stare al passo con i tempi di oggi, perché crediamo che le donne siano davvero fondamentali per il futuro della ricerca”. Sono le parole di Ninell Sobiecka, Presidente e Amministratrice Delegata di L’Oréal Italia, a margine della cerimonia di premiazione della ventiduesima edizione del riconoscimento “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”, durante la quale sei ricercatrici si sono viste assegnare altrettanti premi del valore di 20 mila euro che permetteranno loro di portare avanti un progetto di ricerca.
“Con i tempi che cambiano e con tutte le tendenze che osserviamo oggi in termini di intelligenza artificiale, realtà aumentata, ma anche con le sfide che stiamo affrontando in termini di cambiamento climatico, crediamo che la scienza e la ricerca scientifica saranno ancora più importanti - spiega l’ad di L'Oréal Italia - e avremo bisogno di tutto il talento scientifico per affrontare queste sfide, anche da parte delle donne”.
“For Women in Science”, nato su iniziativa di Unesco e L’Oréal nel 1998, è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico ed oggi si inserisce nell’ambito di un vasto programma che promuove la vocazione scientifica a livello internazionale e mira a valorizzare e riconoscere l’operato delle ricercatrici di tutto il mondo. Grazie all’iniziativa, in questi anni sono state sostenute nel loro percorso di carriera 4100 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia.
“Le donne non solo portano alcune idee eccellenti nel mondo della scienza, ma portano anche una diversità di pensiero - continua Sobiecka - Questo è il motivo per cui da 20 anni sosteniamo le giovani ricercatrici nei loro progetti per aiutarle a superare alcuni degli ostacoli che incontrano come donne nella ricerca”.
La Presidente e Amministratrice Delegata di L’Oréal Italia, conclude, infine, lanciando un appello a tutte le ragazze presenti all’evento: “Credete in voi stesse, potete fare ciò che volete, abbiate la passione e il coraggio di perseguire le carriere nella scienza, perché potete fare cose straordinarie e potete davvero avere un impatto sulla società e sul nostro mondo. Proprio come le sei vincitrici che abbiamo visto oggi dei Premi L’Oréal Italia – UNESCO For Women in Science”.
- 17:13 - For Women in Science, ministra Bernini: "Scienza e donne sono anime che si intrecciano"
Milano, 17 giu. (Adnkronos) - “Questo premio è uno straordinario avamposto di intuizione e modernità. La scienza e le donne sono anime che si intrecciano e che danno slancio alla ricerca. Oggi vengono premiate la capacità, la passione e la tenacia di giovani ricercatrici donne capaci talentuose e innovative nella ricerca”. Lo ha detto Anna Maria Bernini, ministra per l’Università e la Ricerca, intervenendo con un videomessaggio alla cerimonia di premiazione della ventiduesima edizione del riconoscimento “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”.
Nato su iniziativa di Unesco e L’Oréal nel 1998, “For Women in Science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico ed oggi si inserisce nell’ambito di un vasto programma che promuove la vocazione scientifica a livello internazionale e mira a valorizzare e riconoscere l’operato delle ricercatrici di tutto il mondo. Grazie all’iniziativa, in questi anni sono state sostenute nel loro percorso di carriera 3.900 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia.
“La ricerca scientifica ha necessità di finanziamenti e di risorse ed ha bisogno di essere accompagnata - aggiunge la ministra Bernini - Voglio ringraziare ancora L'Oréal per il contributo che da anni sta offrendo anche, ma non solo, attraverso borse di studio, uno strumento che è un passaporto per il futuro nella ricerca e nel lavoro e per il futuro che vogliamo dare a tutti noi. Una società aperta e inclusiva nasce dal progresso e ogni passo del progresso è conseguenza della ricerca. Ma il vostro contributo va oltre - conclude - con questo premio, nato 22 anni fa, date un esempio anche nel contrasto al divario di genere. L’altra metà del cielo, come si diceva una volta, è anche un’altra metà delle scoperte, di quello che possiamo conoscere e capire e non dobbiamo mai rinunciarvi. Diamo al mondo la possibilità di crescere nella giusta dimensione, abbiamo bisogno di tutti e a tutti dobbiamo dare le stesse possibilità di realizzarsi”.
- 17:09 - For Women in Science, ministra Roccella: "Fondamentale imprese promuovano pari opportunità"
Milano, 17 giu. (Adnkronos) - “Mi fa particolarmente piacere rivolgervi il mio saluto in occasione di questo appuntamento che ormai si può definire tradizionale. Iniziative come questa evidenziano infatti due aspetti che mi stanno molto a cuore: il ruolo fondamentale del mondo dell’impresa nella promozione delle pari opportunità e dell’empowerment femminile, e il fatto che quando le donne vincono gli ostacoli esterni, ma anche quella forma di autocensura che troppo spesso le tiene lontane dagli studi scientifici, raggiungono stadi di eccellenza davvero notevoli. Il livello delle ricercatrici che hanno partecipato al premio "L'Oréal-UNESCO - For Women in Science” lo dimostra in maniera inequivocabile”. A dirlo è la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella, che affida queste parole ad un messaggio letto nel corso della cerimonia di premiazione della ventiduesima edizione del riconoscimento “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”.
Nato su iniziativa di Unesco e L’Oréal nel 1998, “For Women in Science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico ed oggi si inserisce nell’ambito di un vasto programma che promuove la vocazione scientifica a livello internazionale e mira a valorizzare e riconoscere l’operato delle ricercatrici di tutto il mondo. Grazie all’iniziativa, in questi anni sono state sostenute nel loro percorso di carriera 3.900 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia.
“Parlavo non solo di condizionamenti, ma anche di autocensura, perché spesso -troppo spesso- nei confronti delle materie scientifiche c’è come una saracinesca che si chiude, e questo avviene in giovanissima età - aggiunge la ministra - Si sviluppa un precoce senso di inadeguatezza (pare avvenga già intorno ai sei anni), ovviamente infondato, che porta le ragazze a una perdita di interesse nei confronti delle materie scientifiche. Una distanza che è alla base dei numeri così esigui che si registrano nella frequenza degli studi STEM e che successivamente produce il divario tra uomini e donne ancora oggi visibile nelle carriere. Il divario negli studi in questo ambito, infatti, si riflette ovviamente nella possibilità di raggiungere più facilmente posizioni apicali”.
“Il Parlamento e il governo si sono posti molto seriamente questo problema - sottolinea la ministra Roccella - È stata infatti approvata pochi mesi fa una legge che istituisce una settimana annuale di promozione delle materie Stem, e stanzia due milioni di euro attraverso i quali il nostro dipartimento per le Pari Opportunità finanzierà progetti per la diffusione degli studi scientifici. Proprio per le ragioni di cui parlavo, abbiamo deciso di investire queste risorse per la formazione degli insegnanti dei primi cicli scolastici, in particolare scuole elementari e scuole medie, rivolta all’orientamento dei bambini e dei ragazzi. È importante che gli insegnanti abbiamo tutti gli strumenti per far appassionare i più piccoli alla scienza. Lo si può fare con il gioco, con la curiosità, o stimolando la consapevolezza di quante attività, di quanti gesti che compiamo nella nostra vita quotidiana siano collegati a materie scientifiche”.
“Se oggi siete qui riuniti, tuttavia, è perché c’è un problema specifico e questo problema riguarda la percentuale troppo bassa di donne che intraprendono studi e carriere in ambito STEM. Non certo per un deficit di capacità, perché iniziative come la vostra dimostrano l’esatto contrario. Ma perché permangono troppi condizionamenti e stereotipi che bisogna combattere con forza e costanza - puntualizza la ministra - Abbattere questo muro è uno degli obiettivi che dobbiamo porci. Guardando alla storia del vostro premio, che ha visto ragazze e donne straordinarie eccellere e raggiungere traguardi incredibili, c’è davvero di che nutrire speranza. E spero davvero che storie come queste possano essere uno stimolo ulteriore per le bambine e le ragazze che devono scegliere la propria strada e mettere a frutto il proprio talento. Per questo vi ringrazio e vi rivolgo sinceramente i miei migliori auguri per la vostra iniziativa”.
- 17:07 - For Women in Science, ass. Comune Milano Cappello: "Premio significativo, necessarie donne nella scienza"
Milano, 17 giu. (Adnkronos) - “Questo premio è davvero significativo in quanto abbiamo davvero bisogno di donne nella scienza, nelle tecnologie, nella matematica, in tutte quelle materie chiamate Stem (science, technology, engineering and mathematics)”. Così Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della cerimonia di premiazione della ventiduesima edizione del riconoscimento “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”.
“La parità di genere, infatti, è un obiettivo non solo dell'agenda 2030 internazionale, ma anche e soprattutto del nostro Paese, perché siamo dieci punti sotto la media europea - spiega Cappello - quindi abbiamo ancora tanto da fare e progetti come questo che lanciano dei role model positivi, capaci di raccontare come ci si può distinguere in queste materie, di come non ci siano limiti dovuti dal proprio genere o da altro, sono fondamentali”.
Nato su iniziativa di Unesco e L’Oréal nel 1998, “For Women in Science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico ed oggi si inserisce nell’ambito di un vasto programma che promuove la vocazione scientifica a livello internazionale e mira a valorizzare e riconoscere l’operato delle ricercatrici di tutto il mondo. Grazie all’iniziativa, in questi anni sono state sostenute nel loro percorso di carriera 3.900 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia.
“Questi premi sono così significativi perché lanciano un messaggio positivo, corretto e giusto molto importante a tantissime ragazze e donne, per fare in modo che anche loro facciano il loro percorso e seguano la loro carriera”, conclude.
Quest’anno, dopo una selezione rigorosa, 6 ricercatrici si sono viste assegnare altrettanti premi del valore di 20 mila euro che permetteranno loro di portare avanti un progetto di ricerca.
- 17:05 - For Women in Science, Corti (PoliMi): "Grazie a questo premio porterò avanti la mia ricerca"
Milano, 17 giu. (Adnkronos) - “Mi occupo di ricerca in ambito modellistico per la prevenzione di eventi cardiovascolari. Sono molto soddisfatta e orgogliosa di aver ricevuto questo riconoscimento da L'Oréal, lo ritengo un premio importante per la mia carriera perché mi consentirà di portare avanti una ricerca a cui tengo molto, volta alla previsione di rottura di placche aterosclerotiche all'interno delle carotidi, che potrebbe consentire una prevenzione migliore dell'ictus ischemico cerebrale”. E’ il commento di Anna Corti, ricercatrice Politecnico di Milano e vincitrice premio For Women in Science 2024, a margine della cerimonia di premiazione della ventiduesima edizione del riconoscimento “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”. Quest’anno, dopo una selezione rigorosa, 6 ricercatrici, tra cui Corti, si sono viste assegnare altrettanti premi del valore di 20 mila euro che permetteranno loro di portare avanti un progetto di ricerca.
Quello a cui sta lavorando la ricercatrice “Sarà un approccio innovativo, che grazie ai fondi L'Oréal potrò portare avanti, combinando l'analisi avanzata di immagini come la Tac, con un'analisi biomeccanica computazionale per lo studio della fluidodinamica e degli sforzi strutturali all'interno della parete” spiega Corti.
Nato su iniziativa di Unesco e L’Oréal nel 1998, “For Women in Science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico ed oggi si inserisce nell’ambito di un vasto programma che promuove la vocazione scientifica a livello internazionale e mira a valorizzare e riconoscere l’operato delle ricercatrici di tutto il mondo. Grazie all’iniziativa, in questi anni sono state sostenute nel loro percorso di carriera 3.900 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia.
“E’ un premio che incoraggia molto le donne e le giovani ricercatrici a credere nei propri sogni, portando avanti passioni e interessi in questa carriera molto ambiziosa”, conclude.
- 17:04 - For Women in Science, L’Oréal Italia e l’Unesco premiano 6 giovani scienziate italiane di talento
Milano, 17 giu. (Adnkronos) - L’Oréal Italia ha annunciato oggi le sei vincitrici della XXII edizione italiana del Premio Young Talents Italia - L’Oréal Italia Unesco per le Donne e la Scienza. Durante la cerimonia sono intervenute anche la Ministra dell’istruzione Anna Maria Bernini e la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella con un messaggio video.
In Italia, dal 2002 al 2023, il programma “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza” ha assegnato ogni anno 6 borse di studio del valore di 20.000 euro per un totale di 112 borse. A partire da questa XXII edizione italiana, in accordo con la giuria, le borse di studio sono diventate dei veri e propri Premi con l’obiettivo di coinvolgere un numero più ampio di ricercatrici e avere una maggiore compatibilità con altre Borse di studio che le candidate potrebbero ottenere.
Un’apertura che vuole dare ancora una volta un segnale forte: un supporto concreto per giovani ricercatrici che potranno, grazie al Premio, portare avanti la propria attività di ricerca e il proprio progetto di studio in Italia. Il bando di questa edizione ha raccolto 260 candidature.
La giuria, composta da un panel di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani e presieduta dalla Professoressa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca affiliata presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dopo un’attenta valutazione ha selezionato le sei ricercatrici più meritevoli per i loro progetti.
Bernadette Basilico
Bernadette è una neurobiologa con un dottorato in neuroscienze. La sua ricerca si concentra su particolari condizioni che affliggono il sistema nervoso, affinché si possano individuare nuovi target terapeutici per il trattamento di patologie neurologiche e neuroinfiammatorie.
Progetto - Studio dei meccanismi paziente-specifici nella patologia correlata alla mutazione SYNGAP1 per sviluppare strategie terapeutiche mirate.
Istituto Ospitante - Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”.
Giada Peron
Giada è un’astrofisica specializzata nelle alte energie. In particolare, la sua ricerca si dedica all’osservazione in banda gamma di oggetti Galattici come resti di supernova, nubi molecolari e ammassi stellari.
Progetto - Il contributo degli ammassi stellari ai raggi cosmici Galattici.
Istituto Ospitante - INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) - Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Veronica Nava
Veronica è un'ecologa specializzata nello studio e nella gestione degli ambienti di acqua dolce. Le sue ricerche si concentrano in particolare sugli impatti antropici su laghi e fiumi, attraverso l'analisi di dati a lungo termine e studi sperimentali.
Progetto - Impatto dell'inquinamento da plastica sul metabolismo e funzionamento degli ecosistemi lacustri.
Istituto Ospitante - Università di Milano-Bicocca, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra.
Federica Fabbri
Federica è una fisica, specializzata nello studio dei fenomeni sub-nucleari. Si occupa di applicare concetti provenienti dalla teoria quantistica dell’informazione allo studio delle particelle elementari prodotte ad altissima energia negli acceleratori di particelle.
Progetto - Exploring quantum observables at LHC.
Istituto Ospitante - Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Augusto Righi”.
Anna Corti
Anna Corti, ingegnere biomedico e ricercatrice, è specializzata nello sviluppo di modelli predittivi di rischio cardiovascolare basati sull’integrazione - tramite tecniche di intelligenza artificiale – di elementi di biomeccanica computazionale e metodi di analisi avanzata di immagini mediche.
Progetto - PRISM - Predicting high-Risk carotId plaqueS: a radioMechanical profiling. Predizione delle placche carotidee vulnerabili: l'approccio sinergico di radiomica e biomeccanica.
Istituto Ospitante - Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria.
Chiara Trovatello
Chiara è una fisica sperimentale specializzata nello studio delle proprietà ottiche di materiali bidimensionali, simili al grafene. La sua ricerca riguarda l’ambito della fotonica, e in particolare dei laser, e utilizza tecniche di spettroscopia ultraveloce e di ottica nonlineare per esplorare questi nuovi materiali, che stanno rivoluzionando il mondo dell’opto-elettronica e delle comunicazioni quantistiche.
Progetto - Entanglement quantistico con materiali semiconduttori a bassa dimensionalità̀.
Istituto Ospitante - Politecnico di Milano, Dipartimento di Fisica.
Il programma L’Oréal-Unesco “For Women in Science” è partito a livello internazionale nel 1998 e da allora si impegna per permettere a un numero sempre maggiore di scienziate di superare le barriere all’avanzamento di carriera e contribuire a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi, a beneficio di tutti. In 26 anni il programma ha sostenuto oltre 4.100 ricercatrici di oltre 110 paesi, premiando l’eccellenza scientifica e ispirando le generazioni di giovani donne a perseguire la loro carriera. Sette di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020 e Anne L’Huiller e Katalin Karikò vincitrici del Nobel per la Fisica e la Medicina nel 2023.
Ninell Sobiecka, Presidente e Amministratore Delegato di L’Oréal Italia, commenta: “Da anni grazie alla Fondazione L’Oréal sosteniamo le donne e ne favoriamo l’empowerment con diverse iniziative affinché possano dare forma al proprio futuro e fare la differenza all’interno della società. Sono molto felice oggi di premiare queste 6 giovani e brillanti ricercatrici italiane che potranno, grazie a questo importante riconoscimento, non solo portare avanti i loro ambiziosi progetti contribuendo al progresso scientifico del nostro Paese ma essere anche di esempio per altrettante future scienziate spronandole ad intraprendere carriere in ambito STEM perché mai come adesso crediamo che il mondo ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne”.
“Supportare la presenza femminile nel mondo delle materie Stem è importante per lo sviluppo del Paese, in un’ottica di parità di genere e di empowerment femminile. Ecco perché il premio ‘L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza’ è così significativo: da anni mostra role model positivi, racconta le opportunità che offre il mondo della ricerca, incoraggiando giovani donne a esplorare questi campi con curiosità e fiducia nelle loro capacità e abbattendo gli stereotipi di genere. Un obiettivo che porto avanti, ad esempio, nel progetto Mentorship Milano con cui abbiamo già coinvolto oltre 550 giovani ragazze e di cui sono già aperte le iscrizioni alla seconda edizione”, ha dichiarato Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano.
Secondo gli ultimi dati diffusi da AlmaLaurea ed elaborati da Valore D persiste ancora un forte Gender gap nello studio delle discipline STEM che si fa fatica ad abbattere.
Analizzando lo studio delle discipline in ambito STEM si nota come la partecipazione femminile sia sotto- rappresentata nelle facoltà di ingegneria e informatica mentre vi è una sovra-rappresentazione nelle facoltà universitarie legate alla formazione e all’educazione, al campo linguistico e psicologico. In particolare, nel settore Informatica e Tecnologie ICT, nel 2022 soltanto il 17% degli studenti era di genere femminile.
Se invece guardiamo alla composizione di genere dei docenti universitari e dei ricercatori nei vari ambiti scientifici, globalmente, si osserva un aumento del 6,1% dal 2012 al 2022 delle donne tra i professori ordinari, percentuale che aumenta al 7,4% per i professori associati.
A distanza di dieci anni, notiamo un aumento delle donne appartenenti alla qualifica dei professori ordinari, associati e ricercatori in tutte le aree. In particolare, nelle Scienze matematiche e informatiche dal 2012 al 2022 l’incremento è stato del + 3,2%, mentre nelle Scienze Fisiche del + 5,9%, nelle materie chimiche del + 15,4%, nelle Scienze Biologiche del + 7,6%. Da quanto emerge dall’ultimo rapporto ANVUR con focus sul gender gap pubblicato a gennaio 2024 e riguardante l’anno 2023, le direttrici delle Università statali sono passate dal 19,4% nel 2012 al 27,9% nel 2022, confermando un trend positivo della presenza femminile.
- 16:50 - Milano: trapper Simba La Rue condannato in appello a 3 anni e 9 mesi per rapina (2)
(Adnkronos) - I giudici hanno escluso per gli otto imputati l'aggravante di aver "commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro" e a due imputati è stata riconosciuta un'attenuante. Le condanne 'ridotte' in appello riguardano Mevljudin Hetem (da 3 anni e 8 mesi a 3 anni e 6 mesi e 20 giorni) e Dago Gapea (da 7 anni a 6 anni e 4 mesi). Il trapper Simba La Rue, presente in aula insieme agli altri imputati tra l'altro, è anche a processo in appello, assieme al collega Baby Gang ed altri, per una sparatoria del 2022 in zona corso Como.
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