Un’altra serata di proteste, sempre davanti al Parlamento, per manifestare contro una legge che per opposizioni ed Europa mira a limitare le attività dei media e delle ong, sul modello di quella analoga varata nel 2012 in Russia. La cosiddetta norma sugli “agenti stranieri” ha di nuovo radunato a Tbilisi migliaia di manifestanti, nonostante il presidente del partito governativo Sogno Georgiano, Irakli Kobakhidze, abbia precisato che il dibattito sul provvedimento verrà ripreso soltanto solo tra “alcuni mesi”, quando avrà ottenuto il parere della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa. Come avvenuto anche ieri sera, le forze speciali della polizia georgiana hanno iniziato a disperdere con gli idranti i manifestanti, che hanno lanciato pietre e oggetti contro le finestre del Parlamento, causando danni. Gli Stati Uniti hanno esortato il governo di Tbilisi a consentire le proteste, e il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price ha sottolineato che Washington “si schiera dalla parte del popolo della Georgia”. E anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è schierato a fianco dei manifestanti e ha dichiarato: “Non c’è ucraino che non augurerebbe il successo alla nostra amica Georgia. Successo democratico. Successo europeo“. Poi ha aggiunto: “Vogliamo essere nell’Unione europea e lo saremo. Vogliamo che anche la Georgia entri nell’Unione europea, e sono sicuro che ci sarà. Ma vogliamo anche la Moldavia nell’Ue, e ci sarà. Tutti i popoli liberi d’Europa se lo meritano”.

Martedì sera ci sono stati violenti scontri tra la folla che protestava e la polizia: sono stati usati lacrimogeni, cannoni ad acqua e spray. Prendendo la parola, Levan Khabeishvili, leader del partito di opposizione georgiano Movimento unito nazionale, ha fatto un appello per tenere manifestazioni quotidiane fino alla revoca della normativa e ha bruciato pubblicamente dei fogli su cui era stampato il testo della legge. Durante gli scontri di martedì sera sono stati arrestati 66 manifestanti e 50 agenti di polizia sono rimasti feriti. Gli arrestati nel corso della protesta di martedì, secondo quanto riferito dalla tv di Tblisi, saranno incriminati con l’accusa di vandalismo e di resistenza alla polizia.

L’approvazione della legge ha provocato la dura reazione dell’Europa, visto che nel marzo 2022 la Georgia ha presentato domanda per l’adesione all’Ue. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è detto “fortemente preoccupato” e su Twitter ha scritto: “Il diritto alla protesta pacifica è al centro di ogni democrazia. L’adozione di questa legge sugli ‘agenti stranieri’ non è compatibile con il percorso dell’Ue che vuole la maggioranza in Georgia. L’impegno per lo Stato di diritto e i valori umani è fondamentale per il progetto dell’Ue”. Il Parlamento georgiano ha mostrato “assoluto rispetto per le istituzioni europee” inviando la legge alla Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa. “Ma dirci che non possiamo nemmeno discutere questa legge, è una violazione dello Stato e della società georgiane”, ha replicato il capo del partito governativo Sogno Georgiano, Irakli Kobakhidze, citato dall’agenzia russa Interfax.

La legge sugli ‘agenti stranieri’ prevede che società non commerciali che ricevono oltre il 20% dei propri finanziamenti da fonti straniere siano appunto registrate come agenti stranieri, con possibili limitazioni alle loro attività. In questo modo, verrebbero colpiti principalmente i media: per le opposizioni la norma è un tentativo di mettere il bavaglio all’informazione. La presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, da New York dove è attualmente in visita si è rivolta ai partecipanti alle proteste e ha espresso loro il proprio sostegno: “Mi rivolgo a voi che rappresentate la Georgia libera. La Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di privarla di questo futuro”, ha sottolineato la presidente. La legge comunque sarà nuovamente discussa solo tra “alcuni mesi“, quando avrà ottenuto il parere della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, ha spiegato sempre Kobakhidze.

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