“Ancora una volta torniamo a vedere le immagini di quei corpi che galleggiano in mare, quei corpi che chiedono aiuto, quei corpi che nessuno ha voluto aiutare. Quest’anno è il decimo anniversario della strage del 3 ottobre: in dieci anni sono cambiati sette governi e nessuno ha trovato una soluzione concreta. Si continua a fare propaganda su queste persone. È importantissimo che Italia ed Europa intervengano evitando di fare propaganda. Non si deve fare la guerra a chi salva le vite. Nessuno pagherà per queste morti. Mi auguro che le autorità recuperino tutti i corpi perché quello permette l’identificazione ai familiari e dare ai cadaveri una degna sepoltura”. Lo dice Tareke Bhrane, presidente del comitato “Tre Ottobre”, l”organizzazione senza scopo di lucro nata dopo il naufragio del 3 ottobre 2013 al largo delle coste di Lampedusa in cui persero la vita 368 migranti.

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Naufragio di Crotone, fiori e preghiere davanti al Palamilone dove sono state sistemate le bare dei migranti

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