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Lo strano caso delle auto elettriche dei politici europei, ricaricate… a gasolio

Lo strano caso delle auto elettriche dei politici europei, ricaricate… a gasolio
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Questa volta l’immagine vale davvero più di mille parole. Mentre si discute animosamente sulla decisione europea di vietare, di fatto, la vendita di auto termiche nel 2035, dalla Francia arriva uno scatto fotografico destinato a far discutere. L’immagine è stata immortalata a Lione tra il 9 e il 10 febbraio 2022 dalla testata locale Le Progrès: in quei giorni, c’è stato un vertice tra i ministri degli Affari esteri e della Salute dei vari Paesi membri dell’Unione Europea. La foto incriminata è tornata a fare il giro del web da qualche giorno, presumibilmente a seguito della recentissima conferma, da parte dell’UE, del “bando” alle auto termiche per il 2035.

Fra i temi affrontati pure quello della mobilità elettrica: quale migliore occasione, quindi, per promuovere le vetture a batteria se non utilizzarle per raggiungere il luogo del summit? Peccato che la trovata politica – la presidenza francese dell’Unione Europea impose ai partecipanti di utilizzare solo auto elettriche per i vari spostamenti – sia diventata un tragicomico boomerang mediatico. Infatti, complice l’assenza di un adeguato numero di colonnine per la ricarica poste vicino al palazzo della Prefettura, dove avvenne l’incontro, per rifornire le batterie delle vetture elettriche in questione furono utilizzati dei tradizionali generatori alimentati a gasolio

La vicenda fa sorridere ma anche riflettere, specie ora che l’argomento è tornato di stretta attualità: al di là dell’inopportunità (e della poca furbizia?) dimostrata dalle stesse Istituzioni in quella occasione, lo scatto fotografico riproposto in questi giorni dalla testata francese sembra la perfetta sintesi di ciò che denunciano molti osservatori. E cioè che l’auto elettrica ha un reale senso ambientale esclusivamente se prodotta e alimentata con energia da fonti rinnovabili. Senza contare che la sua diffusione dipende dall’adeguatezza dell’infrastruttura di ricarica, evidentemente carente in questo specifico caso.

Il fatto che alcuni politici europei si siano fatti “pizzicare” a ricaricare le proprie vetture elettriche bruciando il demonizzato gasolio è senza dubbio un cattivo spot pubblicitario per l’auto elettrica medesima. Ma anche un bagno di realtà per chi ritiene che la decarbonizzazione della mobilità passi solo ed esclusivamente attraverso le vetture a batteria.

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