L’infedeltà è uno dei temi più difficili da affrontare sia per le coppie che ne sono coinvolte, sia per i clinici che se ne occupano. Nonostante essa sia un fenomeno molto diffuso, la ricerca in merito rimane limitata. La complessità del costrutto rende infatti difficile la sua definizione. In una revisione della letteratura scientifica degli articoli pubblicati dal 1987 fino ad aprile 2021 è emerso che i ricercatori, i clinici e la popolazione generale concettualizzano l’infedeltà in maniera eterogenea e che le sue conseguenze possono essere le più disparate e sono diverse per la parte tradita, per il fedifrago e per l’amante.

“Adulterio” deriva dalla parola latina che significa corruzione. Persino fra colleghi, a volte, quando si parla di pazienti che hanno assunto il ruolo di traditori, la terminologia usata è quella giuridica che concerne i “condannabili” (il “reo”, “l’incriminato”). Dove si vorrebbe evitare un giudizio, persino il linguaggio sembra imporlo. Infatti, chi desidera offrire un’altra possibilità al proprio partner viene spesso a sua volta giudicato come debole o passivo. Siamo sicuri però di dover dimenticare gli anni trascorsi insieme e i progetti, per un errore? E se quell’errore venisse attuato non per mancanza d’amore, ma addirittura per ravvivarlo? Questo include porre l’accento sul fatto che se l’amore è di per sé complicato, l’infedeltà lo è persino di più.

Scoprire o venire a conoscenza tramite una confessione di essere stati traditi è un vero trauma. Questo poiché le conseguenze dell’atto (per il tradito) comprendono una serie di sentimenti ed emozioni strazianti: abbandono, rifiuto, umiliazione, inganno, tristezza, dolore, proprio da chi aveva promesso di proteggerci. Il più pericoloso e lacerante è la sensazione di sentirsi meno meritevoli di essere amati. Il tradimento risulta così doloroso da far dubitare di tutto il passato condiviso dalla coppia e la fiducia sulla consapevolezza che non accadrà nuovamente in futuro. Il paziente tradito è rigidamente fissato nel presente, proprio perché derubato della convinzione di essere unico e torturato, soprattutto nell’era del digitale, da ruminazioni circa quanto e come avvenuto andando alla ricerca spasmodica di particolari e dettagli che diventa quasi un’ossessione masochista.

È importante che il soggetto tradito recuperi dapprima il suo valore come protagonista della propria vita e in seguito la coppia potrà ritrovare e rinnovare i motivi sinceri dell’unione e recuperare il percorso di vita condiviso a porre le basi per un nuovo sentimento di fiducia. Talvolta, nelle coppie che elaborano e superano il tradimento, si riscontra una maggiore condivisione rispetto a quella vissuta in precedenza. Se è vero che ci sono matrimoni/coppie che possono salvarsi dopo l’esperienza del tradimento è altrettanto vero che altre coppie devono separarsi per ricominciare a vivere. Culturalmente il divorzio o la separazione sono considerati come un fallimento e questo preconcetto influenza pesantemente i soggetti implicati nella coppia. In realtà la fine di una relazione non è sinonimo di annullamento dell’amore che c’è stato, tantomeno di perdita totale, ma piuttosto di una riorganizzazione della propria vita.

L’infedeltà può essere un evento dirompente in una relazione sentimentale con un impatto devastante sul benessere di entrambi i partner. Pertanto è utile identificare i fattori che possono spiegare o prevedere l’infedeltà, ma le ricerche in passato non hanno utilizzato metodi che fornissero l’importanza relativa di ciascun fattore predittivo. Un recente studio (utilizzando la tecnica di spiegazione teorica dei giochi, i valori di Shapley) ci ha permesso di stimare la dimensione dell’effetto di ciascuna variabile predittiva sull’infedeltà e ha dimostrato che quest’ultima era in qualche modo prevedibile nel complesso e che i fattori interpersonali – come la soddisfazione della relazione, l’amore, il desiderio e la durata della relazione – erano i più predittivi dell’infedeltà online e di persona. I risultati suggeriscono che affrontare le difficoltà relazionali all’inizio della relazione può aiutare a prevenire l’infedeltà.

Che una coppia l’abbia sperimentato o meno, la domanda che ci attanaglia tutti è la seguente: “Come evitare di far cadere il proprio rapporto di coppia nella trappola del tradimento?”. Ci piacerebbe che esistesse una ricetta preconfezionata, ma come tutti gli eventi che regnano nella complessità umana, non esiste. I nostri partner non ci appartengono. Sapere che possiamo perderli non devo però indurci a diminuire il nostro impegno o la cura all’interno della relazione. Comprendere che la persona che amiamo sarà sempre inafferrabile, così come lo saremo noi, dovrebbe aiutarci a uscire dalla monotonia e dalla passività, con accezione positiva. Accettare e avere consapevolezza del fatto che tutto può cambiare non è una condanna, ma l’opportunità di rimanere protagonisti vitali e attivi della propria vita.

Si ringrazia la dr.ssa Silvia D’Antona per la collaborazione

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