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Lo venerano come un dio perché considerato la reincarnazione di un monaco ma lui scappa a Ibiza: “Preferisce le feste in discoteca e lo sballo”

La storia dello spagnolo Osel Hita Torres, che nel 1985 appena dopo la sua nascita venne identificato come la reincarnazione (thulku) del defunto monaco tibetano Thubten Yeshe, è diventata un documentario di 4 puntate prodotto da HBO Max che sta girando diversi festival spagnoli

di Davide Turrini

Il Dalai Lama riluttante finisce in una serie tv. La storia dello spagnolo Osel Hita Torres, che nel 1985 appena dopo la sua nascita venne identificato come la reincarnazione (thulku) del defunto monaco tibetano Thubten Yeshe, è diventata un documentario di 4 puntate prodotto da HBO Max che sta girando diversi festival spagnoli. La docuserie in 4 puntate s’intitola Osel e racconta le tappe salienti dell’evento che nel 1986 sconvolse il mondo, quando un bambino dell’Alpujarra fu riconosciuto come la reincarnazione di uno dei più grandi maestri buddisti del Tibet, e fu trasferito in India per la sua lunga formazione spirituale. Solo che quando il bimbo eletto raggiunse i 18 anni decise di tornare in Spagna e vivere a Ibiza tra sballo e discoteche. Una decina d’anni fa, quando sulla BBC uscì un altro documentario su di lui intitolato The reclutant lama, l’allora 27enne Osel venne intervistato dalla Bbc mentre si trovava nella sua casa di Ibiza. “Osel non è più un lama e vorrebbe diventare un documentarista. Ha scambiato i rigori della vita monastica per suonare la batteria sulla spiaggia e rilassarsi con la musica trance. Non è sicuro di essere ancora buddista”.

Osel nacque a Granada, quinto figlio di Maria Torres, una signora convertita al buddismo e seguace di proprio Thubten Yeshe, un lama tibetano carismatico ed estroverso che negli anni settanta viaggiava in Occidente. Yeshe non era un normale lama. Ha visitato Disneyland ed era mezzo innamorato della cultura occidentale, mentre a loro volta i suoi giovani discepoli occidentali erano attratti dal suo esotismo orientale, nonché dalla capacità, secondo alcuni di loro, di poter leggere le loro menti. Ma Lama Yeshe aveva problemi di cuore, e morì nel 1984 in un ospedale di Los Angeles, all’età di 49 anni. I suoi seguaci rimasero sconvolti e pochi mesi dopo, Maria rimase incinta di Osel. Nel buddismo tibetano, i lama che hanno raggiunto un alto livello di illuminazione sono in grado di scegliere cosa succede dopo la loro morte – se reincarnarsi e, in tal caso, dove. Tra i seguaci e gli ex colleghi di Lama Yeshe crebbe così la convinzione che Yeshe avesse scelto di reincarnarsi in Spagna, nel piccolo Osel. Molti di loro vedevano nell’autocontrollo meditativo del piccolo Osel l’atteggiamento di Yeshe. Tutto infine cambiò quando il piccolo Osel apparve nei sogni di un altro lama. A quel punto la madre del bimbo ha portato Osel in India dove dopo poche settimane il Dalai Lama ha confermato che Osel era la reincarnazione di Yeshe. Osel andò così a vivere in un monastero nel sud dell’India ed ebbe negli anni sporadici contatti con i suoi genitori. Questi dichiararono diverse volte che quello che stava accadendo a loro figlio non era qualcosa di negativo, ma “un’enorme opportunità che stavano dando al ragazzo, come se andasse a Yale o Oxford”.

Tutto procedette secondo i piani monastici, ma un certo punto, quando Osel ebbe 15-16 anni cominciò a sentirsi a disagio e si scoprì che già a nove anni il bambino aveva inviato un vhs a sua madre dove la supplicava di poter tornare in Spagna. “Quando ho compiuto 16 anni non vedevo l’ora di uscire”, spiegò alla Bbc Osel. La svolta definitiva arrivò infine quando i ragazzo lesse Siddharta di Herman Hesse e iniziò a chiedersi se fosse un vero buddista. In quei mesi Osel decide che la sua vocazione non è quella del monaco e torna a vivere a Ibiza. “Ricevetti un’enorme quantità di lettere e telefonate e persone che venivano a trovarmi, dicendomi solo che ho fatto un grosso errore, che ho perso un’enorme opportunità, che quello era il mio destino, ecc…”. Al ritorno in Spagna, Osel spiegò che i divertimenti come le discoteche e le ragazze erano per lui “sconcertanti e spaventose”. Successivamente frequentò l’università a Madrid dove si laureò in cinema. E infine ecco la passione per la musica che sboccia sincera: “Reggae, drum-and-bass, trance, la trance psichedelica, cose del genere. Anche l’hip-hop”. I giornalista della Bbc gli chiese se c’erano occasioni in cui sentiva un po’ di Lama Yeshe dentro di se. “A volte – rispose – chiedo a Lama Yeshe di darmi un messaggio o un segno o qualcosa del genere. E molte volte mi dà un segno o un messaggio. Non so se è fuori o se è dentro. Non lo so, ma è uno dei miei migliori amici”.

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