Arrestati per aver partecipato a una festa di Capodanno con uomini e donne, durante la quale si sarebbe bevuto anche alcol. La repressione del regime iraniano cresce d’intensità e colpisce anche le feste private di personaggi sportivi. Gli agenti nella serata del 31 dicembre sono intervenuti in una casa a Damavand, dopo una segnalazione dei vicini, dove era in corso una festa a cui partecipavano alcuni calciatori in attività e alcuni ex calciatori di una delle squadre di spicco di Teheran.

I calciatori sono stati arrestati, come riporta l’agenzia iraniana Tasnim, con l’accusa di aver partecipato a una festa mista. Inoltre, aggiunge l’agenzia, “gli arrestati hanno consumato drink alcolici“. E “alcuni di questi erano in uno stato anomalo a causa del consumo di alcol”. Dalla Rivoluzione islamica del 1979, in Iran è vietato partecipare a feste con uomini e donne, così come bere alcolici. Dopo anni di tolleranza, soprattutto per ciò che accadeva nelle case private, ora invece il regime è tornato a mostrare il suo volto più duro, al termine di un anno caratterizzato dalle proteste contro il governo e per maggiori diritti.

Le dimostrazioni proseguono in tutto il Paese ormai da quattro mesi, da quando la morte della giovane Mahsa Amini ha fatto esplodere il malcontento e l’insofferenza della popolazione verso il regime. Anche il 31 dicembre ci sono state proteste e almeno un manifestante è rimasto ucciso. La vittima, un ragazzo di 22 anni, Borhan Elyassi, sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola nella città curda di Javanrud. I raduni si sono tenuti in diverse città iraniane, tra cui Teheran, Semirom, Najafabad, Zahedan, Marvdasht, Javanrud, Izeh e Kermanshah. La gente ha gridato slogan come ‘Morte al dittatore, morte al (leader Ali) Khamenei’ e ‘I Mullah devono andarsene per ricostruire l’Iran’.

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