“Il Ministro Nordio fa parte di una maggioranza che ha un programma di governo ben preciso: smantellare tutti i controlli di legalità sulla corruzione”. Roberto Scarpinato, analizza le audizioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio che a Palazzo Madama ha presentato le linee programmatiche del suo dicastero. “Hanno cominciato a togliere dalla legge sull’ergastolo ostativo anche le associazioni a delinquere finalizzate alla corruzione, c’è il progetto di abolire il reato di abuso d’ufficio e traffico d’influenze illecite che sono la cassetta degli attrezzi della corruzione”, spiega.

Il nuovo Codice degli appalti? “Apre spazi di discrezionalità incontrollata e si sta demonizzando il settore delle intercettazioni giudiziarie della Magistratura”, afferma l’ex magistrato al ilfattoquotidiano.it poco dopo aver partecipato al primo voto di fiducia sul governo Meloni, posto sul decreto Aiuti-quater.

Un altro voto di fiducia, poi, è già alle porte, dopo la pausa natalizia, cioè quello sulla Manovra che contiene una norma sulle intercettazioni. “Nordio ci ha molto sorpreso quando ha detto che le intercettazioni preventive dei servizi segreti sarebbero più sicure rispetto a quelle della magistratura. La sensazione che si ha è che il ministro e la maggioranza non abbiano timore della violazione della privacy dei cittadini, ma della conoscibilità da parte dell’opinione pubblica di attività di corruzione che emerge grazie alle intercettazioni giudiziarie. Mentre se questa corruzione emerge nelle intercettazioni dei servizi segreti restano segrete e non conosciute”.

Scarpinato critica anche le parole di Nordio sul nuovo Codice degli Appalti, e legandolo alle nuove norme in tema di giustizia, rispetto al Piano di Ripresa Resilienza, l’ex Magistrato afferma: “Quale sarà l’impatto di queste norme? Sono tornati i soldi e c’è l’assalto alla diligenza. Tutto si muove nella direzione di abbassare il rischio di incriminazioni penali. In una fase come questa in cui, invece, dovremmo alzare la soglia dei sistemi di controllo, questa maggioranza sta facendo esattamente il contrario”.

Sulla limitazione annunciata dal guardasigilli rispetto all’uso delle intercettazioni, Scarpinato si dice contrario perché “sono l’unico strumento capace di scardinare l’omertà dei ‘colletti bianchi’ che è superiore a quella dei mafiosi”. “Mi pare si voglia disarmare la magistratura e aprire vaste praterie ai ‘colletti bianchi’ che in questo momento è tornato ad avere la possibilità di mettere le mani sui soldi pubblici”, prosegue.

Il Senatore del Movimento 5 Stelle si chiede “se velocizziamo le procedure ma abbattiamo tutti i controlli, quanti dei soldi del PNRR arriveranno a destinazione e quanti, invece, finiranno nel buco nero della corruzione e della gestione clientelare del denaro pubblico? Con la Commissione Europea che ha espressamente raccomandato all’Italia di elevare tutti gli strumenti contro la corruzioni proprio per garantire che i fondi del PNRR arrivino a finalità pubblica, noi stanno facendo esattamente il contrario”.

“Non disturbare chi vuole fare” dicono il presidente Meloni e il sottosegretario Mantovano. Ma per Scarpinato “potremmo dire” che “non dobbiamo disturbare chi vuole fare i soldi appropriandosi del denaro pubblico”. “Perché non sono certamente le intercettazioni della Magistratura e i reati contro la Pubblica Amministrazione che impediscono la velocità nell’assegnazioni dei fondi”, conclude Scarpinato sottolineando che “la corruzione è uno dei principali cancri del nostro Paese e che contribuisce a disarticolare il nostro Stato sociale che abbiamo e che va deperendo perché abbiamo la più grande evasione fiscale d’Europa e una delle più elevate corruzioni d’Europa. Dinnanzi a questo, si aumenta il tetto al contante, si allargano le maglie per la corruzione e si parla di depenalizzazione dei reati tributari. Sembra di vivere in un altro Paese e non in Italia”.

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