Bisogna “fare chiarezza al più presto”. E’ l’appello rivolto dal presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, dalle pagine di Repubblica a tutti “i partiti coinvolti” nel QatarGate. Uno scandalo, dice Conte, che “ci impone di non nascondere la testa sotto la sabbia”: “L’Italia oggi riscopre la questione morale che però non può ridursi a una discussione da tirare fuori all’occorrenza”, aggiunge il leader del M5s. Per questa ragione si rivolge a tutti i vertici di partito italiani: “Lavoriamo subito per approvare una legge sul conflitto di interessi e per regolamentare le lobby. Non possiamo permettere che i nostri parlamentari possano prendere soldi da Stati stranieri“.

In commissione al Senato è in esame la proposta di legge (nata da un’iniziativa del Movimento) proprio per regolamentare il lobbismo. E’ stata già approvata in prima lettura alla Camera da dove però il testo è uscito “annacquato”, in una sorta di versione light, dopo gli interventi di centrodestra e Italia viva. Si tratta comunque di un punto di partenza per disciplinare l’attività delle relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi.

“L’affarismo va affrontato alla radice. Di qui il mio appello”, spiega Giuseppe Conte nella sua intervista a Repubblica dove risponde anche a una domanda su Renzi e D’Alema: “‘È inaccettabile che un senatore della Repubblica, pagato dai cittadini, vada in giro per il mondo a fare il testimonial di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi’. Non è una frase mia – sottolinea il leader del M5s – ma di Calenda, pronunciata prima di allearsi con Renzi. Per una volta la penso come lui, ma non dobbiamo personalizzare: nessun parlamentare italiano deve ricevere contributi, a qualsiasi titolo, da un altro Stato. Quanto a D’Alema – aggiunge Conte – ha dismesso da tempo incarichi pubblici. La differenza non è di poco conto”. E sulle prime mosse dell’Esecutivo, Conte, aggiunge come “un governo che si presenta a Bruxelles strizzando l’occhio ad evasori e corrotti proponendo un ‘liberi tutti’ sul tetto del contante non depone a favore della nostra reputazione”, puntando il dito anche contro “la maggioranza Meloni” che “sta abbassando le difese delle nostre istituzioni colpendo la legge Spazzacorrotti”

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