Soggiorni di lusso con “servizi extra“, fiches e denaro a volontà per giocare al casinò, una borsa Chanel, un bracciale in oro di Cartier e la promessa di un incarico retribuito da trecentomila euro l’anno. Tutto questo, secondo la Procura di Genova, è stato il prezzo della corruzione di Paolo Emilio Signorini, manager di 61 anni, a lungo presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale (l’ente pubblico che governa i porti di Genova, Savona e Vado Ligure) e dallo scorso agosto amministratore delegato di Iren, la multiutility dell’energia leader nel nord-ovest, nominato dal sindaco di Genova Marco Bucci. Tra i dieci indagati sottoposti a misure cautelari nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Liguria Giovanni Toti, Signorini è l’unico a essere finito in carcere: l’accusa gli contesta di aver ricevuto da Aldo Spinelli, noto imprenditore portuale ed ex presidente dei club di calcio del Genoa e del Livorno, “utilità e altre promesse di utilità” tra il 2021 e il 2023 in cambio di vari favori di sua competenza. In particolare, Signorini gli ha garantito il rinnovo per trent’anni della concessione a Spinelli del Terminal Rinfuse (uno dei più importanti dello scalo genovese) e si è impegnato a concedergli ulteriori spazi portuali, nonché a permettergli l’occupazione abusiva di un’area “in assenza di un titolo legittimante“.

Per ripagarlo, si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Procura di Genova, Spinelli gli ha procurato 15mila euro in contanti e una lunghissima serie di prebende. Eccole: “22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, per un totale di 42 notti, comprendenti anche giocate al casinò e servizi extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, un posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo e la partecipazione ad eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale di tennis “Rolex Montecarlo Masters” o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Montecarlo per un valore complessivo superiore a 42mila euro, nonchè fiches per effettuare puntate alla Casa da Gioco di Montecarlo, una borsa Chanel e un bracciale in oro marca Cartier del valore di 7.200 euro” (questi ultimi due regali erano destinati a “terzi”).

Il gioco d’azzardo, secondo la ricostruzione, è il vero punto debole del manager su cui insiste Spinelli: tra le utilità offerte, infatti, c’è anche “la possibilità di disporre, durante un programmato viaggio a Las Vegas” alla fine del 2022, “di un’elevata quantità di denaro, attingendo dalle disponibilità” direttamente “dalle carte di credito” dell’imprenditore. Non solo: secondo l’accusa, il terminalista si era preoccupato anche del futuro professionale di Signorini, offrendogli “un incarico con retribuzione pari a trecentomila euro l’anno una volta terminato il mandato quale presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure Occidentale”. È proprio l’Autorità guidata da Signorini ad aver aggiudicato al consorzio Webuild (ex Salini) i lavori per la costruzione della nuova diga foranea di Genova, la maggiore opera infrastrutturale del Pnrr (dal valore complessivo di 1,3 milioni di euro): un appalto contestatissimo e già annullato dal Tar, su cui hanno acceso un faro sia l’Autorità nazionale anticorruzione sia la Procura (che ha aperto un fascicolo per turbativa d’asta).

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

MANI PULITE 25 ANNI DOPO

di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ Acquista
Articolo Precedente

Toti arrestato per corruzione, il sindaco di Genova Bucci: “Noi andiamo avanti come al solito, ovviamente siamo garantisti”

next
Articolo Successivo

Toti lascia il suo appartamento con la Gdf: “Non posso parlare”. Il legale: “È sereno e convinto di poter spiegare tutto”

next